Da sei partite ormai non segnava. Tutto sembrava ostacolarlo. E niente, o molto poco, gli riusciva. Invece, quando sul tabellone dello stadio Olimpico brillava il minuto numero...
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Dzeko, insomma, ha ripreso a segnare; mentre la Roma ancora fatica a riconscere se stessa. Evaporata all'arrivo dei primi freddi, nelle ultime tre partite ha collezionato due sconfitte e un pareggio: quindi un raccolto poverissimo per una squadra che ambisce ad abitare al vertice della classifica del campionato.
Va raccontato che, se non altro, la prestazione allestita dal centravanti bosniaco è stata confortante. Non eccellente, d’accordo, però certamente capace di suscitare un filo di ottimismo nei tifosi della Roma – anche oggi quasi 33 mila, a colorare le curve, e le tribune, dello stadio.
Ma dicevamo di Dzeko. Nel correre del pomeriggio ha sfiorato il palo con il destro alla fine del primo tempo, ha lavorato per la squadra e, a rifletterci, ha versato litri di impegno nella grande vasca verde dell’Olimpico. Poi ha abbracciato quel vecchio amico un pochino trascurato. Appena lo ha visto, è scoccata la scintilla: ed è stato come non essersi mai lasciati. Eusebio Di Francesco, tra 15 giorni, a Milano, dovrà affidarsi anche (e soprattutto) a Edin e al suo amico ritrovato – che, lo avrete capito, semplicemente, si chiama gol.
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Il Messaggero