Roma, Dzeko ritrova il gol nella notte delle streghe dell'Olimpico

Roma, Dzeko ritrova il gol nella notte delle streghe dell'Olimpico
Da sei partite ormai non segnava. Tutto sembrava ostacolarlo. E niente, o molto poco, gli riusciva. Invece, quando sul tabellone dello stadio Olimpico brillava il minuto numero...

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Da sei partite ormai non segnava. Tutto sembrava ostacolarlo. E niente, o molto poco, gli riusciva. Invece, quando sul tabellone dello stadio Olimpico brillava il minuto numero 56, Edin Dzeko ha deciso che il momento di sbriciolare il digiuno, be’, sì, era arrivato davvero. Così ha ricevuto un bel suggerimento di El Shaarawy e, da centravanti puro, l’ha convertito in un gran gol. Sotto la curva Sud, geloso della propria gioia, è tornato a esultare, finalmente indovinando la via giusta per passare una spugna sullo sporco che le ultime settimane avevano depositato lungo il suo cammino.


Dzeko, insomma, ha ripreso a segnare; mentre la Roma ancora fatica a riconscere se stessa. Evaporata all'arrivo dei primi freddi, nelle ultime tre partite ha collezionato due sconfitte e un pareggio: quindi un raccolto poverissimo per una squadra che ambisce ad abitare al vertice della classifica del campionato. 

Va raccontato che, se non altro, la prestazione allestita dal centravanti bosniaco è stata confortante. Non eccellente, d’accordo, però certamente capace di suscitare un filo di ottimismo nei tifosi della Roma – anche oggi quasi 33 mila, a colorare le curve, e le tribune, dello stadio. 

Ma dicevamo di Dzeko. Nel correre del pomeriggio ha sfiorato il palo con il destro alla fine del primo tempo, ha lavorato per la squadra e, a rifletterci, ha versato litri di impegno nella grande vasca verde dell’Olimpico. Poi ha abbracciato quel vecchio amico un pochino trascurato. Appena lo ha visto, è scoccata la scintilla: ed è stato come non essersi mai lasciati. Eusebio Di Francesco, tra 15 giorni, a Milano, dovrà affidarsi anche (e soprattutto) a Edin e al suo amico ritrovato – che, lo avrete capito, semplicemente, si chiama gol.
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Il Messaggero