Quattro partite ufficiali, tutte allo stadio Olimpico: due vittorie e altrettanti pareggi. Dodici gol all'attivo (media di 3 a gara), sei al passivo (media 1,5 a impegno). La...
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E' la logica del gruppo, più che del turnover. L'abbondanza va sempre considerata una risorsa, non può mai essere un problema. A patto che ogni singolo elemento si senta parte integrante del gruppo, perché il vero segreto è il gruppo. E tutti hanno il dovere di rispettare questo segreto. Al resto pensa e penserà un allenatore che parla poco (non solo l'italiano), ma che sembra aver già capito a sufficienza come muoversi in un ambiente paludato come quello romano. Dove dopo il pari contro il Genoa lo avevano etichettato come il figlio di Zeman e dopo il pari del derby era diventato il nipote di Nereo Rocco. Dopo il derby sono stati a disposizione nuovi giocatori e 8 reti in due partite, con altrettante vittorie. E con un dato che va analizzato, soprattutto oggi che c'è alla porte la prima gara in trasferta della stagione, quella di domenica a Bologna: la Roma, anche quando non ha vinto, è sempre passata in vantaggio. E il quattro su quattro non può essere casuale, se mai denota la voglia della squadra di andare a fare la partita. Magari rischiando (ancora) qualcosa nella fase di non possesso, ma senza mai arretrare di fronte alla possibilità di attaccare. Anche se sul 3 o 4 a zero. E questo non significa essere scriteriati: significa semplicemente giocare a pallone. Domenica lontano dalla Capitale, per la prima volta, una verifica di sicuro significato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero