Tutto perfetto. Anzi, quasi perfetto. Fonseca, dietro quell’aspetto gentile, nasconde un briciolo di preoccupazione e rabbia. La partita di San Siro è lo specchio di...
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I RIENTRI
Se Mkhitaryan è in prestito e Perotti è uno di cui la Roma ha provato a liberarsi - avendo lui 31 anni e un ingaggio oneroso - pure la scorsa estate, quello che va recuperato quanto prima, perché patrimonio del club, è Under. Che di anni ne ha solo ventidue e, per come era partito, oggi già potevamo pensarlo in giro a respirare profumo di top club. Under in questo momento non è un titolare ed è difficile pure convincersi che sia la prima alternativa a Zaniolo (basti guardare l’ultima a San Siro, a destra ha giocato Mkhitaryan). Fonseca non è stato tenero con lui, vuole che si sacrifichi in fase di non possesso. La crescita di questo ragazzo così promettente si è fermata, certo per colpa degli infortuni, dai quali non è mai riuscito a tirarsi fuori definitivamente. Il 2019 che sta per finire è totalmente da buttare: solo 15 presenze in campionato e 2 in Europa League. Un solo gol, quello che ha aperto la stagione: Roma-Genoa, 25 agosto. Minuti giocati fino a oggi, 309, presenze da titolare, una, a Verona, la scorsa settimana. E non benissimo. Risolto il problema difensivo, resta da mettere a posto quello offensivo. La Roma segna poco in tutti i suoi attaccanti che, da ora in poi, dovranno almeno essere un po’ più presenti e vivi, non come è accaduto fino a ora. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero