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Di momenti così è piena la storia dello sport ma in questa occasione la circostanza piace tanto. La Grecia può vantare due giocatori nelle semifinali del Roland Garros. Un maschio, Tsitsipas, e una donna, Maria Sakkari, che ieri si è disfatta in due set non complicati di Iga Swiatek, la campionessa in carica. Perché due greci in semifinale in un torneo dello Slam è fatto che suscita un sorriso? Perché se è vero che nella terra di Grecia poggiano le radici di ciò che quotidianamente noi chiamiamo sport, è anche vero che quella stessa terra ha vissuto anni orribili negli ultimi 10 e solo in tempi più recenti ha ritrovato quella che con un po’ di fantasia si può definire serenità. I tempi del successo all’Europeo del 2004 dal 2009 in poi divennero lontani come un’oasi nel deserto.
FIdanzati
La Grecia (Atene in particolare) raccontata nei gialli di Petros Markaris è ben lontana dalla vita leggera, talvolta leggerissima come la musica, che spesso accompagna il tennis.
Diciamo che a volerla vedere tutta la coppia più greca del mondo ha in sé anche i semi della rivalità che è diventata paradigma di tutte le rivalità del mondo. Se Stefanos è il più ateniese, non foss’altro per i lineamenti del suo volto, il suo atteggiamento comunicativo e per il modo con cui esegue i colpi del tennis, Maria è spartana fino al midollo. Entrambi sono nati ad Atene ma lei ha fatto della spartanitudine lo slogan per un programma di allenamento diciamo “da camera” durante il periodo del lockdown. E in campo è lei quella che guarda l’avversaria come se fosse sempre in corso la battaglia della Termopili. Due greci sul trono di Parigi? Quella che potrebbe farcela più facilmente è Maria che dopo il fallimentare torneo di Roma è volata in un’isola greca per lavare manzonianamente il suo tennis nell’Egeo.
Oltre a lei le altre tre semifinaliste sono a loro volta delle debuttanti in un turno così avanzato di un torneo Slam. E se è vero che il settore femminile attraversa un fase di livellamento così clamoroso da far pensare che chiunque possa vincere sempre e comunque, è lei quella che pare avere più armi per arrivare in fondo. Pavlyuchenkova, la slovena Zidansek (la Slovenia: un altro paese che sta vivendo un’epoca dorata nello sport mondiale: già pazzi per il campione in carica del Tour Pogacar e Roglic, per la Stuhec, per Ilicic e Handanovic si ritrovano ora una tennista top) e la Kreijcikova non sembrano avere il suo livello. Le sentenze oggi dopo le due semifinali a partire dalle 15.
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