Rizzoli: «Dopo il vaffa di Totti ho pensato di smettere»

Rizzoli: «Dopo il vaffa di Totti ho pensato di smettere»
«Fortunatamente a 43 anni sto ancora bene fisicamente e sono ancora in grado di dirigere al meglio le gare. Il famoso 'vaffà pronunciato da Totti nei miei confronti? Mi...

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«Fortunatamente a 43 anni sto ancora bene fisicamente e sono ancora in grado di dirigere al meglio le gare. Il famoso 'vaffà pronunciato da Totti nei miei confronti? Mi trovavo in una posizione sbagliata, ma fui portato ad essere lì da come si stavano muovendo gli attaccanti giallorossi. Sbagliando, ammonii il capitano della Roma e fui molto criticato nei giorni successivi. Pensai perfino di smettere ma poi tornai sui miei passi, grazie anche all'aiuto di alcuni amici e colleghi». Intervenendo a Sky Sport 24 per parlare del suo libro, l'arbitro dell'ultima finale mondiale Nicola Rizzoli rivela aneddoti inediti sulla propria carriera di 'giacchetta nerà.


«Non sono io che posso dire se sono il migliore arbitro del mondo, spetta agli altri giudicarmi - dice ancora Rizzoli a Sky -. Molte persone che criticano gli arbitri non hanno mai fatto questo lavoro e non si sono mai trovati a dover prendere delle decisioni molto difficili e nel mio libro ho voluto ribadire questo concetto». Ma perchè, a suo tempo, scelse di fare l'arbitro? «Non so perchè ho fatto questa scelta - risponde Rizzoli -, ho deciso a 16 anni quasi per caso. In realtà me la cavavo bene anche da calciatore e molto spesso litigavo con i direttori di gara. Nelle categorie inferiori è ancora più difficile, senza assistenti e senza la giusta esperienza è quasi impossibile fare bene. Arrivare ad alti livelli non è facile, devi essere aiutato da tante persone». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero