Cremonese, punto pesante per la salvezza: Verona frenato sull'1-1

Il gol di Mogos che porta avanti la Cremonese
Con il turno di riposo, la classifica di serie B quest’anno è spesso bugiarda, così il Verona è a 2 punti dal Palermo ma con due partite in più....

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Con il turno di riposo, la classifica di serie B quest’anno è spesso bugiarda, così il Verona è a 2 punti dal Palermo ma con due partite in più. Il quarto posto potrebbe essere solo parziale, insomma, per i gialloblù, e l’1-1 di Cremona per loro è una sconfitta, all’inseguimento della promozione diretta. 


La Cremo è a 8 punti dai playoff, ormai non ha più speranze, può solo evitare i playout, distanti 4 lunghezze, eppure il collettivo è di qualità. Al punto che segna al 13’, cross da sinistra di Migliore, preferito a Renzetti, Zaccagni è fuori posizione e arriva il 4° gol stagionale per Vasile Mogos: tre anni fa alla Reggiana era arrivato al faccia a faccia con un giornalista televisivo che l’aveva accusato di non avere mai crossato, eppure già allora il tatuatissimo romeno era arrembante ed efficace. “Non perderti mai Di Gaudio”, gli stava diceva mister Rastelli, l’esterno ha risposto segnando e comunque limitando l'attaccante.

Agazzi salva su Laribi, poi Terranova è appena troppo irruento su Zaccagni, in serie B non c’è ancora il Var, il contatto è leggero ma punibile, anni fa peraltro si sarebbe sorvolato: dal dischetto pareggia Di Carmine, alla prima rete esterna della stagione, sono appena 6, in tutto, penalizzato da infortuni. 


In tribuna c’è il ct del basket Meo Sacchetti, ha vinto la coppa Italia con Cremona, mentre il calcio manca dalla serie A dal ’96, il budget quest’anno era da promozione diretta, difficilmente arriveranno anche solo i playoff. Il primo tempo è grigiorosso, con la propulsione di Castagnetti e due occasioni per Carretta, l’Hellas comunque regge, mantiene il possesso palla senza però affondare. Anche nella ripresa concede due opportunità: errore di Bianchetti, Migliore libera Soddimo che spreca; il sinistro a giro di Carretta poco oltre l’incrocio. Entra Pazzini, è subito pericoloso, Grosso lo tiene spesso per i finali, ha 35 anni, è ancora integro e meriterebbe maggiore spazio. Per una sera, lo stadio Giovanni Zini non è così vuoto, merito anche del migliaio di tifosi veronesi, loro sì, sempre da serie A. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero