RIO DE JANEIRO Il padrone della carabina è sempre Niccolò. L’ingegner Campriani regala all’Italia il terzo oro dei Giochi brasiliani. Dai 10 metri il...
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«In qualifica mi sono divertito, in finale la tecnica è saltata, ma tutto è andato bene», ha spiegato a caldo, aggiungendo: «Sono contento per le numerose persone che mi hanno aiutato. Dopo Londra avevo deciso di cambiare e pensare a una nuova carabina, che ho realizzato insieme a Gian Piero Pardini. Solo un pazzo poteva lasciare una certezza per un’avvenuta nuova, l’ho fatto nel 2013 e dopo tre anni sono qui con una medaglia d’oro olimpica al collo».
Appena chiusa la gara Campriani ha subito abbracciato e baciato la fidanzata e collega Petra Zublasing: «La medaglia è fatta di affetto, perciò è dedicata alle persone che mi vogliono bene». Infine ringraziamento per la Federazione «che mi ha sempre supportato. Insieme a Petra mi sono allenato in Cina, Giappone, America. Abbiamo osservato un po’di qua e un po’ di là. Per me è stato sempre importante, studiare, lavorare e gareggiare». Un mix complesso che porta sul trono olimpico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero