«Mi scuso per il mio comportamento di questi giorni: avrei dovuto essere più cauto e trasparente nella ricostruzione dei fatti»: arrivano anche le scuse di Ryan...
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«Mi voglio scusare - è l'inizio del lungo post pubblicato da Lochte sul suo profilo Instagram - per il mio comportamento dell'ultimo fine settimana. Per non essere stato più attento e trasparente nella ricostruzione di quanto è accaduto quella mattina presto, e per il mio ruolo nel distogliere l'attenzione da tanti atleti che inseguono il loro sogno olimpico. Ho atteso a condividere questi miei pensieri che la situazione legale fosse consolidata e che fosse chiaro che i miei compagni sarebbero tornati a casa». «È traumatico - è la giustificazione che Lochte adduce - trovarsi in un paese straniero con i tuoi amici, con l'ostacolo della lingua, e trovarsi di fronte uno straniero che ti punta l'arma e ti chiede soldi per lasciarti andare: ma a prescindere dal comportamento di chiunque, avrei dovuto essere molto più responsabile nella mia condotta e per questo mi scuso con i miei compagni di squadra, i miei tifosi, i miei rivali, i miei sponsor e chi ospita questo grande evento: sono molto orgoglioso di rappresentare il mio paese alle Olimpiadi, e quella era una situazione che poteva e doveva essere evitata. Per questo - aggiunge il nuotatore Usa - mi prendo la responsabilità per il ruolo che ho ricoperto, ho imparato diverse lezioni importanti». «Sono grato - conclude Lochte - ai compagni della nazionale di nuoto, al comitato olimpico statunitense, e ho apprezzato gli sforzi del Cio, del comitato Rio 2016 e di tutto il Brasile che ci ha accolti e ha lavorato sodo per garantire un evento a futura memoria. Già troppe parole sono state spese, e troppe risorse, sui fatti degli ultimi giorni: ora spero che impiegheremo il nostro tempo a celebrare le grandi storie e prestazioni di questi Giochi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero