Il rigore di Alexis contro la violenza. E Totti lo applaude

Il rigore di Alexis contro la violenza. E Totti lo applaude
Francesco Totti, che di calcio sa, è stato chiaro: «Farei come in Grecia, fermerei tutto e multerei le società di tifosi che fanno questi casini». Tsipras ha scelto il pugno...

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Francesco Totti, che di calcio sa, è stato chiaro: «Farei come in Grecia, fermerei tutto e multerei le società di tifosi che fanno questi casini». Tsipras ha scelto il pugno duro. Il premier greco senza cravatta non si ferma all’annuncio: calcio sospeso in tutto il Paese fino a quando non siano garantite sicurezza e un nuovo quadro legislativo.




La Grecia passa, ironia della vita, al rigore. È successo ad Atene e nello stadio: il derby tra Panathinaikos e Olympiakos è stato una guerriglia; invasioni di campo a getto continuo, un giocatore, il nigeriano Olaitan, ricoverato in ospedale perché vittima di “spavento, ansia e stress”, un allenatore preso a sediate, un calciatore colpito da un petardo, perché anche nello stadio greco entra di tutto salvo spezzare la punta dell’ombrello all’ingresso, come estrema misura di sicurezza.



Di più: la successiva riunione di Lega è finita con una rissa generale da fare invidia ai notturni parlamentari d’Italia, fra presidenti che si tiravano bicchieri e guardie del corpo che menavano pugni. Che è come se alla Lega calcio d’Italia Lotito prendesse a schiaffi il presidente Beretta (si limita ai metaforici, per fortuna o almeno per ora), o Agnelli tirasse una coppa (di champagne: noblesse oblige) a Barbara Berlusconi.



Tsipras non ci ha pensato due volte: fermi tutti. A tempo indeterminato. Alla faccia di chi vorrebbe il calcio, nuova religione, oppio dei popoli: di questi tempi al premier greco l’arma di distrazione di massa potrebbe anche servire, e invece no. Il ministro dello sport convoca una specie di Stati Generali, vuole ticket elettronici, telecamere ovunque e magari la tessera del tifoso: tornelli e listoni, queste le abbiamo già sentite e non sono poi servite a molto. Ci pensi, il ministro.

Piuttosto l’intervento immediato del Governo greco (è il terzo dell’anno) fa sentire anche qui la mancanza d’Europa, un buon governo continentale cel calcio, altrimenti dopo la battaglia (e le bottiglie) della Barcaccia qualcosa sarebbe successo.

La velocità della decisione è altrettanto lodevole, in questa società che ha fondato se stessa sulla sveltezza.



In Italia non si è mai stati altrettanto rapidi, tranne essere Genny ’a carogna che prontamente decise di far disputare Fiorentina-Napoli di Coppa Italia all’Olimpico mentre in tribuna erano Renzi e il presidente del Senato Grasso, spettatori.


L’approvazione non viene solo dal Capitano: gli immediati sondaggi web, che hanno il valore scientifico che hanno, però indicano una tendenza, sono oltre il 90 per cento favorevoli a Tsipras. Nemmeno alle elezioni e nonostante la Merkel e la Troika mutante: ha solo cambiato nome. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero