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Il Goggia Day è oggi. Se a Lenzerheide l’ultima discesa della stagione dovesse andare in scena, la bergamasca celebrerebbe il suo rientro in gara appena 45 giorni dopo la frattura composta al piatto tibiale laterale del ginocchio destro. Roba da cuori impavidi o “only the brave”, come ama ripetere Super Sofia ogniqualvolta taglia il traguardo. Se invece il maltempo dovesse costringere gli organizzatori ad annullare la libera, nel clan azzurro si farebbe comunque festa, perché pur non gareggiando Goggia alzerebbe al cielo la coppa di specialità. Insomma, comunque vada sarà un successo. Eppure questo finale di stagione sa di thrilling, perché per come si erano messe le cose – annullate le prove sia di lunedì sia di ieri mattina – la decisione più logica sarebbe stata alzare definitivamente bandiera bianca e lasciare in pace le atlete oggi, per riportarle in scena domani in superG. Invece gli svizzeri non vogliono arrendersi e tenteranno in giornata l’impossibile: ossia mandare in scena sullo stesso pendio dapprima le prove (alle 9.30 gli uomini, alle 10.30 le donne), poi le due libere, la maschile alle 12.15 e la femminile alle 13.45, con Goggia in partenza col pettorale cinque, in mezzo alle due rivali elvetiche.
TIFO DI CASA
E qui sta il bandolo della matassa. Se in lizza per la Coppa non ci fossero state ancora anche Lara Gut (pettorale 3) e Corinne Suter (numero 7) e se la libera non fosse fondamentale per la moglie del calciatore Valon Behrami per contendere a Petra Vlhova la sfera di cristallo generale, probabilmente non si sarebbe pianificato questo tour de force. A monte però c’è un regolamento obsoleto, ormai non più al passo con i tempi, il quale prevede non solo che le gare delle Finali non possano essere recuperate in altra sede in caso di avverse condizioni atmosferiche, ma altresì che i giorni assegnati alle singole specialità non possano essere modificati in corso d’opera. Quindi le discese o si fanno oggi o mai più. Il buon senso, unito al fatto che le condizioni atmosferiche sono date in miglioramento nei prossimi giorni, avrebbe invece consigliato di spostare più in là di 24 ore libere e superG e di sacrificare l’inutile prova a squadre di venerdì che, sia chiaro, non interessa ad alcuno degli stakeholders della neve.
ATLETI PENALIZZATI
Invece, anziché andare avanti si torna indietro, poco importa se a perdere sono gli atleti, costretti a lunghe attese.
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Il Messaggero