Real Monterotondo, la chiave di Pascu: «Vinciamo perchè siamo tranquilli»

Real Monterotondo, la chiave di Pascu: «Vinciamo perchè siamo tranquilli»
Due reti che sono valse tre punti. Marius Danut Pascu, rumeno di origini, ma italiano ormai d'adozione è uno degli artefici del primato in classifica del Real...

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Due reti che sono valse tre punti. Marius Danut Pascu, rumeno di origini, ma italiano ormai d'adozione è uno degli artefici del primato in classifica del Real Monterotondo che, nell'ultima gara contro la Boreale, ha portato a casa punti chiave grazie a due gol proprio del giocatore classe '84.


Al bivio con il professionismo, qualche anno fa, Pascu ha sempre scelto lo studio, ingegneria ed economia, due lauree pagate proprio grazie al pallone fino alla Serie D. Oggi è uno dei pilastri della squadra di Centioni, prima in classifica con ventidue punti, a più tre dal Montespaccato.
"Siamo in un momento positivo, con il minimo sforzo stiamo raggiungendo il massimo risultato. Merito di tutta la squadra, il valore aggiunto di questa società sono i ragazzi che stanno trovando meno spazio ma che quando entrano in campo danno tutto. Come Prioteasa, Politanò, Piras, Fiorucci, sono loro che ci stanno facendo fare il salto di qualità, perchè quando sono chiamati a dare un cambio, lo fanno al cento per cento. I risultati sono il frutto della compattezza, se pensiamo che in campo contro la Boreale eravamo otto undicesimi della passata stagione. Ci conosciamo bene e siamo molto amici, ecco".

Uno dei segreti di questo primato, quindi, è l'esperienza e il gruppo, possiamo dirlo?
"La nostra forza al momento è proprio questa: siamo un bellissimo gruppo e questo si riflette sul campo. Di sicuro pesa anche il fatto di non avere pressioni..."

Cioè?
"La società ci fa stare tranquilli e non ci chiede di vincere il campionato. Siamo partiti con l'obiettivo di migliorare il lavoro fatto lo scorso anno e di crescere sul campo, ma andando gara per gara, non per scaramanzia, ma proprio per divertirci di più. E' più bello vivere il presente, godersi le vittorie senza pensare troppo al futuro, poi a maggio guarderemo quel che sarà successo".

Neanche uno sguardo alle "altre"?
"Vedo che ci sono squadre molto più attrezzate di noi, anche a livello di budget, che probabilmente hanno addosso molta più pressione perchè nascono e vivono per vincere il campionato. Forse la serenità con cui scendiamo noi in campo, è quella che ci permette di andare così bene...".

Da quindici anni in Italia, sei rimasto per?
"Amore, come il più classico dei film. Poi ho giocato pagandomi gli studi, ho preso due lauree e ho fatto un master. Quando giocavo in Serie D sono iniziate ad arrivare anche proposte dal professionismo, ma non volevo fare il calciatore a vita, i miei sogni erano altri. Ora lavoro in un'azienda e il calcio è importante, si, ma lo vivo con serenità".

Mercoledì la Coppa Eccellenza...

"Di sicuro troveranno spazio tanti dei nostri giovani e sono contento perchè per loro sarà un banco di prova in più ma soprattutto avranno la possibilità di divertirsi, senza pressioni. L'obiettivo rimane quello di provare a non perdere, dato che in questa stagione abbiamo perso solo alla prima di campionato e non succedeva da febbraio scorso. Anche questo, merito di un percorso fatto con grande umiltà e tanto divertimento".
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Il Messaggero