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Milan da solo in vetta alla classifica dopo un finale di gara hitchockiano in casa del Genoa. Per 88 minuti, prima del gol partita di Pulisic (assist Musah), succede veramente poco. Quindici minuti di recupero, i due portieri espulsi, una traversa e un Giroud fenomenale con i guantoni. Il Milan così non spreca la grande occasione e si ritrova da solo lassù dopo il nuovo passo falso casalingo dell’Inter contro il Bologna.
Genoa-Milan, la partita
Due attacchi profondamente cambiati, per scelta di Pioli e per necessità di Gilardino e per scelta di Pioli. Dopo il pari di Dortmund, Pulisic, Leao e Giroud si accomodano in panchina per rifiatare. Chukwueze e Okafor entrano nel tridente a supporto della punta centrale Jovic.
Un problema non risolto al ginocchio priva il Genoa del suo bomber Retegui e a meno di un’ora dal match anche Messias è costretto a saltare l’appuntamento con i suoi ex compagni a causa di un risentimento al quadricipite.
Non chiamateli comprimari. Le tre nuove forze del reparto offensivo rossonero si cercano subito, Chukwueze prova a innestare Jovic senza successo. Bani e Dragusin sono abili a chiudere ogni spiraglio e il Genoa riparte sempre con grande velocità. Gudmunsson è il terminale della manovra, Malinovskyi il suggeritore.
All’intervallo, per velocizzare gli affondi, Pioli rispolvera completamente le fasce. Dentro gli attesi titolari Pulisic e Leao per Chukwueze e Okafor. Il copione è il medesimo. Il Genoa attende, il Milan gira in attesa dello sbocco giusto ma paga ogni pericolo con un cartellino: Musah (47’) e Adli (62’)
Prima di lasciare il posto a Calabria, Florenzi offre a Leao la prima palla gol dell’incontro. E’ il 65’: il brasiliano si avventa di testa ma i riflessi di Martinez sono ottimi per la provvidenziale respinta. Pioli allora sbilancia la squadra con Giroud senza privarsi Jovic, Gilardino sostituisce gli esausti Sabelli e Malinovskyi con Ekuban e Kutlu. Il Genoa non perde quadratura, anzi guadagna coraggio. Dragusin cerca la soluzione personale al 75’ e Maignan è chiamato, complice anche una deviazione di Reijnders, a una parata di elevato coefficiente di difficoltà. Poco dopo Ekuban mette i prividi a Pioli staccando alto su crossi di Gudmundsson. Il Milan torna “sul pezzo” ma prima Jovic (80’) viene stoppato e poi Calabria (82’) è troppo frettoloso dalla distanza. Leao alza i giri ma il vantaggio arriva all’88’ grazie alla freddezza di Pulisic: controllo preciso a centro area su assist di Musah, Martinez è battuto. Il VAR non ravvisa un potenziale tocco con il braccio, Piccinini convalida.
E’ la miccia che accende il prolungato finale. Quando stanno per scadere i 7 minuti di recupero, un’irruenta uscita di Maignan su Ekuban richiama l’attenzione del VAR. Piccinini val al monitor e decide di estrarre il rosso. Pioli non ha più cambi, in porta va Giroud. La punizione calciata dal limite dell’area daa Gudmundsson schizza sulla traversa. Sul seguente angolo, Martinez commette un fallo per bloccare una ripartenza del Milan. Già ammonito, anche l’estremo difensore del Genoa guadagna anticipatamente gli spogliatoi. La partita dura sino al 105’ ed è Giroud a sventare altre due situazioni pericolose. Al fischio finale di Piccinini, tutto il Milan si stringe attorno al francese. Pioli, smaltita l’ansia del convulso recupero, può godersi la testa della classifica in solitaria.
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Il Messaggero