Caso Proietti, l'Aia: «Da noi ha avuto assistenza legale e solidarietà»

Caso Proietti, l'Aia: «Da noi ha avuto assistenza legale e solidarietà»
Con una nota, l'Aia, fa chiarezza sul caso Proietti, l'arbitra...

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Con una nota, l'Aia, fa chiarezza sul caso Proietti, l'arbitra di Terni  aggredita nel dicembre di cinque anni fa e uscita dall'associazione. L'Aia respinge così le accuse dalla collega,, specificando che dopo l'aggressione subita durante la partita del 14 dicembre 2014, all'arbitro Elena Proietti (della sezione di Terni) fu offerta dall'Associazione italiana arbitri non solo solidarietà, ma anche l'assistenza gratuita per ricorrere alle vie legali contro il tesserato individuato come autore della violenza. Ma Proietti - sottolinea ll'Aia, che di recente le ha ritirato la tessera - non solo non se ne avvalse, ma non fece più giungere all'Aia alcuna comunicazione, né sul procedimento penale, né sulla instaurazione di un giudizio civile risarcitorio. Nell'agosto 2018 l'Aia «ha accolto la domanda della Proietti di essere inserita nel ruolo degli arbitri associativi e, dunque, tra coloro che, per precisa norma regolamentare, sono esonerati dall'attività tecnica e, 'per motivi eccezionalì, sono ritenuti 'meritevolì di continuare a far parte dell'Associazione». Nel novembre 2018, «in singolare coincidenza con il clamore mediatico suscitato da una grave aggressione subita da un giovane arbitro laziale», Proietti ha rilasciato dichiarazioni e partecipato a programmi televisivi nazionali, «senza l'autorizzazione obbligatoria per tutti gli arbitri», nei quali ha dichiarato di 'essere stata abbandonata dall'Aia e dalla Figc' in occasione dei fatti del 2014, affermando, inoltre, che 'siamo mandati allo sbaraglio... senza alcuna tutela né dalla Federcalcio né dall'Aià e 'non è giusto mandare ragazzi al massacrò «. Per questi motivi, conclude la nota, »è stato aperto un procedimento disciplinare, in cui la dott.ssa Elena Proietti ha ritenuto opportuno non svolgere alcuna attività difensiva e, con delibera del 15 ottobre 2019, la Commissione di Disciplina Regionale per l'Umbria dell'Aia le ha irrogato la sanzione disciplinare del ritiro della tessera, comunicata in data 21 ottobre 2019, non impugnata e, quindi, divenuta definitiva«.
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Il Messaggero