Leicester, l’Europa celebra Ranieri. La stampa: «E adesso chi ha bisogno di Vardy?»

Claudio Ranieri esulta insieme ai giocatori del Leicester City
Un po’ sorridere, un poco per provocare, o ancora per suscitare una riflessione, il britannico Daily Mail ha sintetizzato e ordinato la supremazia del Leicester City in...

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Un po’ sorridere, un poco per provocare, o ancora per suscitare una riflessione, il britannico Daily Mail ha sintetizzato e ordinato la supremazia del Leicester City in cinque parole. «Chi ha bisogno di Vardy?». Già, chi? Non si direbbe Claudio Ranieri, evidentemente, che ieri ha sfarinato il piccolo Swansea di Francesco Guidolin, rifilandogli quattro gol e compensando così perfettamente l’assenza del talento di Vardy, squalificato. 


Insomma si è capito da tempo che le Foxes e la loro illogica corsa verso la conquista della Premier League siano un’esperienza del tutto lontana dalla realtà. Sono una fiaba, e un prodigio, e un capolavoro. Una meraviglia. Che poi vincano per il ritirarsi dei grandi avversari è una tesi credibile. Di certo, anche ieri, il Leicester ha inviato all’Inghilterra e all’Europa intera un messaggio brillante.

Impeccabile sotto il profilo della grammatica del pallone, la squadra di Ranieri ha stupito e sbalordito la stampa inglese, e non soltanto. Complimenti, grida di sconcerto, commenti entusiastici. Una festa infinita. Ora a Ranieri non rimane che attendere la sfida di stasera che opporrà il Tottenham al West Bromwich e, subito, cominciare a chinarsi sulla scacchiera per inventare il duello di domenica con il Manchester Utd. È determinante, il momento. Chiaro che le Foxes siano arrivate in alto. Ma adesso si sporgeranno, giusto un filo, appena, almeno con lo sguardo. E, per forza, non dovranno avere paura.

Intanto l’Associazione inglese dei calciatori professionisti ha premiato il centrocampista algerino del Leicester, Riyad Mahrez, come miglior giocatore dell’anno. Infine ecco Vardy, cui è stato conferito un riconoscimento per aver segnato consecutivamente in 11 giornate della Premier. «Non sentiamo la pressione. Pensiamo tutti la stessa cosa. Ci piace giocare insieme e continueremo a farlo nelle ultime partite. Noi siamo una squadra e daremo tutto fino alla fine».

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Il Messaggero