Premier League, l’Arsenal riceve lo United: l’Emirates si accende tra ricordi e futuro

Premier League, l’Arsenal riceve lo United: l’Emirates si accende tra ricordi e futuro
In questa Premier League vittima di un (momentaneo?) rimescolamento dei valori, la partita di domani fra l’Arsenal e il Manchester Utd accenderà un turno interlocutorio, pur...

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In questa Premier League vittima di un (momentaneo?) rimescolamento dei valori, la partita di domani fra l’Arsenal e il Manchester Utd accenderà un turno interlocutorio, pur valendo nulla o quasi per la corsa verso il titolo. Fino a pochi anni fa, del resto, i Gunners e i Red Devils si contendevano la supremazia del campionato mentre, adesso, navigano sotto la costa al sesto e al settimo posto. Ma non è il tempo o il luogo giusto per innalzare lamentele: e, forse, non esiste neppure una reale ragione per rimpiangere il passato. L’attualità ci offre piuttosto una mappa variegata del presente e, nel complesso, gli orizzonti probabilmente si sono allargati. È vero, le nuove reginette d’alta classifica, come il Southampton, il West Ham e lo Swansea, hanno sottratto un filo di tradizione alla trama mitica del calcio inglese ma, in genere, si cresce grazie alla libera concorrenza, non certo agli oligopoli. Senza sprofondare comunque nelle teorie di Nietzsche sull’eterno ritorno, l’Arsenal e lo United di sicuro riprenderanno a volare fra le vette del torneo: è chiaro e i primi indizi si intuiscono già fra le more delle prestazioni.




I tifosi britannici, sportivamente cólti, contestano per vie democratiche ma non pensano neppure alla lontana di abbandonare la nave. E la tendenza brilla sotto la luce delle cifre. L’Emirates Stadium, ad esempio, ha accolto 60.012 supporter il pomeriggio di Arsenal-Burnley, ovvero dell’ultima sfida casalinga dei Gunners. E la gara dell’8 novembre fra lo United e il Crystal Palace l’hanno seguita all’Old Trafford niente meno che 75.325 appassionati. Per intendersi, in entrambi i casi, le percentuali di riempimento degli stadi hanno toccato la quota del 99,5%: soltanto poche decine di seggiolini, dunque, sono rimaste libere. Impietoso un confronto con l’Italia.



Domani (ore 18.30, Fox Sports), si diceva, il duello dell’Emirates avrà un passo misurato. E la curiosità di mostrare due squadre rinate a un mondo nuovo, avvolto nel velo della transizione. Perché l’Arsenal e lo United hanno concluso da pochi anni cicli dorati, specie i Red Devils, e ancora non hanno indovinato la chiave capace di aprire la porta del futuro. Sul prato di Londra, l’infaticabile Rooney, Di Maria, il rientrante Giroud, i reciproci ex, van Persie e Welbeck, e tante stelle lotteranno senza requie al di là delle ambizioni legate alla graduatoria. Il Chelsea di Mourinho, capolista, riceverà invece il West Bromwich, continuando così a giocare un torneo distinto, e distante. Wenger e van Gaal, gli allenatori dei londinesi e dei Red Devils, baderanno però solo alla tattica: superare gli ostacoli e inventare calcio, questo è il loro mestiere.



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Il Messaggero