Portogallo, la tentazione Mourinho è un lontano ricordo. Roberto Martinez presentato come nuovo ct

Per la prima volta un ct spagnolo guiderà i lusitani: «Imparerò la lingua il prima possibile. Ronaldo? Le decisioni vanno prese in campo»

Portogallo, la tentazione Mourinho è un lontano ricordo. Presentato il nuovo ct Roberto Martinez
Dopo Felipe Scolari e Otto Gloria, sulla panchina del Portogallo torna a sedere un allenatore straniero. Per dimenticare l'addio di Fernando Santos, la...

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Dopo Felipe Scolari e Otto Gloria, sulla panchina del Portogallo torna a sedere un allenatore straniero. Per dimenticare l'addio di Fernando Santos, la federazione lusitana ha scelto lo spagnolo Roberto Martinez, da oggi ufficialmente sulla panchina rossoverde fino al 2026. Il benvenuto arriva direttamente dal presidente della federcalcio, Fernando Gomes: "Martinez succede all'allenatore con più titoli nella storia del nostro Paese. Ringrazio Santos, questa sarà casa sua per sempre". Tra i nomi in ballo c'era anche quello di Josè Mourinho, attuale allenatore della Roma, ma l'unica proposta, garantisce Gomes, è stata fatta a Martínez: "Il luogo di nascita? Non è mai stato rilevante. La sua storia ci dice che è abituato a formare giocatori di altissimo livello". Martinez negli ultimi sei anni ha allenato il Belgio, crescendo la generazione di maggior talento della storia dei diavoli rossi.

Prima del 2016 ha sempre allenato in Inghilterra dove nel 2013 ha vinto una FA Cup col Wigan. "Cercherò di imparare la lingua il prima possibile - ha rassicurato il ct spagnolo -, Abbiamo una delle squadre più talentuose al mondo. Ci sono grandi aspettative e obiettivi. Abbiamo 54 calciatori sotto i 28 anni nei cinque principali campionati europei, con Benfica e Porto agli ottavi di Champions League. Ma siamo anche nel mezzo di un processo in cui dobbiamo prendere decisioni importanti naturalmente". Il riferimento è anche a Cristiano Ronaldo: "Inizierò con il gruppo di 26 che ha partecipato alla Coppa del Mondo e Cristiano è uno di loro. Le decisioni calcistiche vanno prese in campo e non in ufficio. È in nazionale da 19 anni, merita rispetto. Ci siederemo e parleremo con lui".

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Il Messaggero