Pontinia: preso l'esterno offensivo Cifra, ex di Latina e Sermoneta

L'esterno offensivo del Pontinia Matteo Cifra
Il Pontinia necessitava di un tassello importante in attacco, specialmente sugli esterni. Detto fatto, il club amaranto ha strappato ad una folta concorrenza Matteo Cifra (classe...

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Il Pontinia necessitava di un tassello importante in attacco, specialmente sugli esterni. Detto fatto, il club amaranto ha strappato ad una folta concorrenza Matteo Cifra (classe '98), volto noto nell’ambiente di scuola pontina per la sua militanza nelle file del Latina calcio (serie D), del San Michele (Promozione) e del Latina Scalo Sermoneta (Eccellenza), dove l’anno scorso andò a segno otto volte in campionato e una volta in Coppa Italia.

«Un giocatore giovane ma già di buona esperienza che va a completare un reparto, quello offensivo, che anche contro l’Itri ha dimostrato di essere di buon livello. Matteo è un ragazzo che può dare tanto alla nostra causa», commenta il mister Fabrizio Cencia.  Intanto il club cerca di fare chiarezza sulla questione stadio e sulle dinamiche riguardanti la struttura anche dopo l’incontro di inizio estate con l’amministrazione comunale. «La società – affermano i vertici del Pontinia - è stata costretta a far fare la preparazione nel mese di agosto a Bella Farnia sostenendo tutte le spese. Chiediamo delle garanzie, tra le quali quella di poterci allenare quattro volte a settimana. Purtroppo non è stato possibile visto che il Comune ci ha concesso l’uso della struttura solo tre giorni dalle 16 alle 20, dove ci alleniamo con la scuola calcio, con Esordienti, Giovanissimi, Allievi, Juniores ed Eccellenza, con un affollamento del campo oltre i limiti. Ci sono a disposizione solo tre spogliatoi e spesso alcune squadre restano fuori, in attesa della doccia della squadra precedente. Per tutta la stagione 2019/2020 la società ha raggiunto un accordo per il quarto giorno necessario (il mercoledì) con un borgo vicino, accollandosi l’ulteriore spesa oltre a tutte le altre difficoltà logistiche. In conclusione siamo convinti che se la struttura dovesse essere sempre e solo questa, l’unica strada maestra in un prossimo futuro è una fusione tra le realtà che ne dovranno fare uso, rafforzandosi e magari essere anche più competitivi con tutte le varie categorie». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero