Politano in lacrime, Spinazzola triste: se una trattativa ferisce l’uomo

Politano in lacrime, Spinazzola triste: se una trattativa ferisce l’uomo
C’è un prima e un dopo, che a volte si sfiorano. Così per Matteo Politano e Leonardo Spinazzola, che oggi stanno come ieri, se non peggio. Per colpa di una...

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C’è un prima e un dopo, che a volte si sfiorano. Così per Matteo Politano e Leonardo Spinazzola, che oggi stanno come ieri, se non peggio. Per colpa di una trattativa non andata a buon fine tra Roma e Inter. Storie un po’ diverse, ma la sostanza del finale è identica: due giocatori/ragazzi umanamente distrutti. 

L’IMPENNATA
La vita di Matteo stava per avere un’impennata verso la felicità: il ritorno a Roma era il finale di una favola. La serenità e i sorrisi durante il mini-soggiorno nella Capitale erano emblematici; Leonardo stava andando via da Roma (per l’Inter) nemmeno troppo convinto (bastava vedere le foto del suo arrivo a Milano), pur sapendo che sarebbe finito in una squadra da vertice e che a Roma stava lasciando molti amici, da Florenzi a Mancini fino a Cristante. Leo tutto credeva tranne di ritrovarsi scaricato da chiunque e di tornare dove stava con prospettive, presupposti e umori diversi. Lo scambio, come noto, è saltato: la Roma voleva Politano, l’Inter non era convinta di Spinazzola. Si ritorna al via: ognuno a casa sua. Restano le lacrime di Politano mentre tornava a Milano (anche l’anno scorso stava per finire al Napoli e poi la trattativa saltò) e la tristezza di Spinazzola, che in tre giorni ha subito un danno d’immagine clamoroso, nessuno lo voleva più: la Roma lo aveva ceduto all’Inter dopo appena sei mesi e quest’ultima l’ha respinto dopo aver studiato le visite mediche e richiesto inusuali prove atletiche. L’Inter non si fidava e se lo avesse preso, a fine stagione lo avrebbe restituito al mittente. 
SORRISI

Quando Spinazzola era arrivato a Roma, appariva sempre sorridente: «Tutti devono prendere esempio dal suo entusiasmo. Da quel sorriso», disse Petrachi. Oggi quel sorriso è meno sincero, Leo raccoglie i cocci e riparte, da un club che non crede troppo in lui e da un tecnico che lo aveva mollato, forse anche per la sua fragilità fisica. Ritrovare entusiasmo è dura, ritrovare la condizione fisica migliore è un dovere: a Genova potrebbe giocare (non si allena da tre giorni), visto che mancano tutti i terzini titolari. Oggi Leo è un’alternativa alle alternative Peres e Santon. Spinazzola alla fine, sta peggio di Politano. La distruzione di due uomini. Che non sono riusciti ad evadere.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero