Pogba ha ancora fame: «Tornare è un sogno, voglio lo scudetto. Allegri decisivo, non ho pensato a Mou»

Pogba ha ancora fame: «Tornare è un sogno, voglio lo scudetto. Allegri decisivo, non ho pensato a Mou»
Fame, Allegri e scudetto. Sono le parole d’ordine del Pogba 2.0, non più giovane in rampa di lancio, ma campione maturo in grado di prendere per mano la Vecchia...

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Fame, Allegri e scudetto. Sono le parole d’ordine del Pogba 2.0, non più giovane in rampa di lancio, ma campione maturo in grado di prendere per mano la Vecchia Signora e modello per i giovani. La seconda avventura è quella della consapevolezza, cullato dall’entusiasmo dei tifosi e dalla promessa di un progetto vincente, dopo due quarti posti consecutivi. Torino per dimenticare Manchester, la maglia numero 10 della Juventus per tornare a essere la stella più brillante della serie A. “Mi siete mancati, ho dimenticato un po’ l’italiano ma ci provo lo stesso. Sono contento di tornare a casa, è più che un sogno, nell’ultimo anno ho pensato molto al ritorno, una scelta di cuore». Sorride Paul, non tradisce la minima emozione («Pressione? Cosa vuole dire?»), e si aggrappa a Max Allegri, l’uomo che lo ha lanciato ad altissimi livello e lo ha rivoluto ad ogni costo.

«A Manchester ho sempre parlato con lui, e anche prima di tornare. Era il momento giusto con la persona giusta. Ma credo al destino, sono contento di tutte le scelte che ho fatto, compreso lo United. Lì sono cresciuto, ho imparato, sono diventato uomo. Non mi sono mai pentito». Non ha perso mentalità e fame negli ultimi 6 anni: «Ho più esperienza, ora posso aiutare anche i più giovani. L’anno scorso la Juve non ha vinto, nemmeno io, quindi abbiamo obiettivi simili. Quest’anno dobbiamo fare meglio dell’anno passato e speriamo di vincere. Siamo qua per essere primi e vogliamo tornare a essere primi. Avevamo il sogno di vincere la Champions. Non è l’obiettivo di quest’anno ma un sogno, l’anno prossimo vogliamo vincere lo scudetto. Voglio un trofeo con la maglia della Juve». Alla terza di campionato c’è la sfida contro la Roma: «Non ho pensato a Mourinho, solo a vincere tutte le partite. Sarei felicissimo di vincere contro di lui, come contro Inzaghi, voglio solo vincere. Allo United cambiare allenatore ogni anno è stata dura, poi sono stato infortunato, non avevo il ritmo di prima. Allenatore, squadra, posizione: queste cose mi hanno bloccato».

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Il Messaggero