«Sono sempre le solite storie: che la Juve è favorita, che chi vince è perchè è favorito dagli arbitri. È sempre così». Michel Platini, oggi presidente dell'Uefa e...
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Prima si schermisce: «Questa Juventus-Roma - dice - non l'ho nemmeno vista. Non ho visto nemmeno le immagini dei gol...». Poi, però, chiarisce da che parte sta: «Certo, dopo ho sentito molte cose, sempre le solite storie: che la Juve è favorita, che chi vince è perchè è favorito dagli arbitri. È sempre così...». Alla domanda se veda o meno un parallelo tra lo scontro di questi giorni e le polemiche successive al celebre gol annullato di Turone, Platini ricorda che all'epoca non era nemmeno in Italia. Tuttavia riconosce di essere stato un protagonista di quella stagione in cui la Roma e la Juventus diedero vita a un duello appassionante per lo scudetto: «Certo che mi ricordo di quelle sfide, erano giocate bene, alla pari, tra due belle squadre. Ma noi - conclude ironico - non avevamo bisogno dell'arbitro per vincere. Scherzo...».
Quindi ribadisce la sua netta contrarietà alla proposta di introdurre nuovi strumenti tecnologici a sostegno delle decisioni arbitrali. Di moviola in campo non vuole nemmeno sentir parlare: «Ne penso tutto il male possibile, sarebbe un disastro. Non penso sia una cosa bella fermare il gioco ogni minuto per vedere se c'è fuorigioco o fallo, rigore calcio d'angolo, se la decisione dell'arbitro è stata giusta o meno.Tutto questo - sottolinea Platini - romperebbe la fluidità del gioco, non sarebbe una bella cosa per il calcio di domani. Tuttavia si tratta di decisioni dell'International Board, nè di Tavecchio, nè mie. Ma spero per il bene del calcio che non ci si arrivi mai».
Infine, taglia corto sulla squalifica inflitta al presidente della Figc, Carlo Tavecchio, per la sua frase sui 'mangiabananè: «Difficile per me parlare di cosa ha deciso la disciplinare Uefa, che è un organo totalmente indipendente. Ognuno può avere le sue idee su quello che è stato fatto, nel bene e nel male». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero