Coppa Italia, Pirlo ringrazia ancora la difesa: l'Inter non segna e la Juve va in finale per la ventesima volta

Demiral e Lukaku
La Juve si ferma solo per prendere la rincorsa, lo 0-0 nella semifinale di ritorno di Coppa Italia interrompe la striscia di 6 vittorie consecutive ma regala ai bianconeri la...

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La Juve si ferma solo per prendere la rincorsa, lo 0-0 nella semifinale di ritorno di Coppa Italia interrompe la striscia di 6 vittorie consecutive ma regala ai bianconeri la ventesima storica finale (5° passaggio del turno su 5 precedenti contro i nerazzurri in semifinale). Dopo la Champions l’Inter è fuori anche dalla Coppa Italia, e lo scudetto per Conte diventa quasi obbligatorio. I nerazzurri non riescono ad abbattere il muro bianconero di de Ligt e Demiral, migliori in campo, Pirlo si può permettere Bonucci e Chiellini in panchina, e Ronaldo una serata normale. I bianconeri gestiscono il vantaggio dell’andata, lasciano sfogare l’Inter e nel finale soffrono anche, senza mai però dare l’impressione di perdere il timone della gara. Condotta in porta con la maturità e il carattere che erano mancati a inizio stagione. E dopo la Supercoppa vinta contro il Napoli, Pirlo avrà l’opportunità di sollevare il secondo trofeo stagionale (contro Atalanta o Napoli), niente male per un debuttante. La Juve fa scorrere la partita esattamente sui binari più favorevoli: partenza soft (con proteste nerazzurre per contatto Bernardeschi Lautaro in area juve, ma Mariani fa giustamente proseguire) e possesso bianconero (62% a fine primo tempo), un torpore che contagia anche l’Inter che non crea pericoli dalle parti di Buffon. Nella ripresa l’Inter aumenta la pressione e alza il ritmo, ma la linea difensiva juventina è solida, non arretra e soprattutto corre pochissimi rischi. Demiral e de Ligt stravincono il duello con Lautaro e Lukaku, Hakimi domina la fascia ma non sfonda, le occasioni più clamorose capitano sui piedi - non ispiratissimi stasera - di Ronaldo: un tiro centrale su Handanovic, poi un’azione travolgente con conclusione velenosa, ma Handanovic è insuperabile. Conte ci prova coi cambi ma la musica non cambia: la sensazione è che si potrebbe andare avanti anche per 180° ma quando la Juve alza il muro non si passa.

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Il Messaggero