Pippo Inzaghi: «Un’emozione unica quella tripletta. Belotti può replicare e rilanciarsi»

Pippo Inzaghi: «Un’emozione unica quella tripletta. Belotti può replicare e rilanciarsi»
SuperPippo alla memoria. Il 6 settembre 2003 fece abbassare al Galles la cresta nelle qualificazioni europee con una tripletta (finì 4-0, a segno anche Del Piero) ancora...

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SuperPippo alla memoria. Il 6 settembre 2003 fece abbassare al Galles la cresta nelle qualificazioni europee con una tripletta (finì 4-0, a segno anche Del Piero) ancora oggi storica. Quasi diciotto anni dopo, alla vigilia dell’ultima sfida prima degli ottavi di finale, Pippo Inzaghi tifa per un’altra abbuffata dell’Italia: «Magari proprio con i gol del Gallo Bellotti. Mi rivedo tanto in lui e spero possa rilanciarsi in questa rassegna. Ha le qualitùà per farlo». 


Sono stati però altri i protagonisti, fino a questo momento.
«E’ stata tutta la squadra. Vince e convince perché gioca con allegria. Questo significa che Mancini ha fatto un ottimo lavoro sia sotto il profilo tattico, che della mentalità. Questa è la strada giusta per affrontare anche più avanti ogni avversità». 
Non solo il carattere, però: sta emergendo pure tanta qualità.
«Sono d’accordo, questa Nazionale ha i mezzi tecnici per stupire. Al di là del fatto che l’unione fa la forza». 
Chi la sta sorprendendo?
«Da anni mio fratello Simone mi ripete quanto sia forte Immobile e lo sta finalmente dimostrando ora anche con l’Italia. E da tempo poi sono convinto che Berardi diventerà il numero uno della Serie A». 
Quanta fortuna serve per arrivare sino in fondo ad una competizione simile, oltre la bravura?
«E’ il connubio d’entrambe». 
E se a dirlo è un campione del mondo nonché vice d’Europa è una garanzia. Oltre a un amuleto per la sfida di stasera.
«Spero che l’Italia possa passare il girone da prima al di là dell’avversario che poi incontrerà. Non sarei nemmeno invidioso se qualcuno eguagliasse o superasse la mia tripletta. Di sicuro io ero al settimo cielo quella sera, rimarrà sempre un ricordo indelebile nella mia testa. Segnare in azzurro tre gol a San Siro, il mio stadio, in 11 minuti, è stata un’emozione fantastica». 
Lei è il nuovo allenatore del Brescia. Mentre San Siro diventerà la casa di suo fratello Simone sponda nerazzurra.
«Ci sentiamo e ci consigliamo spesso. Dopo cinque anni arriva un momento in cui o bisogna cambiare dieci giocatori o cambiare la guida tecnica. Penso che Simone abbia fatto la scelta giusta, ha fatto qualcosa di incredibile a Roma. È contento anche per me, torneremo al Nord a darci battaglia». 
Sarà felice papà Giancarlo a Piacenza?

«Sì, lui è davvero contento. Si riavvicina tutta la famiglia».

 

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Il Messaggero