L'allenatore della nazionale di calcio russa Fabio Capello non è mai stato convocato alla Duma di stato russa «né formalmente né informalmente», contrariamente a quanto...
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Capello jr. commenta anche le dichiarazioni di Ananskikhm, l'attacco del leader del partito liberaldemocratico Vladimir Zhirinovsky in una intervista all'agenzia Itar-Tass («L'intero paese ha il
diritto di sentire cosa ha da dire il commissario tecnico. Ma a lui noi non interessiamo. In queste situazioni di solito gli allenatori rassegnano le loro dimissioni») e il mancato pagamento dello stipendio da mesi, non solo a Capello ma anche ai suoi collaboratori. Questi episodi sono il segnale di un problema politico legato al suo ruolo come allenatore della nazionale? «Lo vediamo anche in Italia, dove il rigore dato o non dato a Juventus-Roma ha portato interrogazioni parlamentari, il calcio catalizza l'attenzione della gente molto più di altri temi. È comprensibile, secondo me, che i risultati della nazionale russa possano avere eco maggiore, maggiore rilievo politico rispetto ad altro. È il bello e forse anche il brutto del calcio che prende il cuore delle persone», risponde Pierfilippo Capello. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero