A volte ritornano. Quando la forza di un’intuizione, più cuore che testa, supera tutto: il calcolo, i numeri dei moduli, perfino il denaro. Sì perché...
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RIANNODARE IL FILO
Ha vinto la luce negli occhi del tecnico perugino. Ha vinto la sua voglia di riannodare quel filo spezzato con la città e con i suoi tifosi nell’estate del 2004: Perugia in B, Fiorentina in A e la fine di una storia tra epica e sport. Quando nel 2000 Luciano Gaucci lo mise a sedere sulla panchina del Perugia, Serse Cosmi veniva dall’Arezzo in C. Arrivò con un ingaggio di 150 milioni di lire e si trovò davanti i ragazzotti pescati dalla Viterbese, mini-cantera di Gaucci: Fabio Liverani e Davide Baiocco. C’era anche Marco Materazzi, da una chiacchierata con lui Cosmi si convinse per la difesa a tre. C’era pure Roberto Goretti, oggi uomo mercato del Grifo. E l’anno dopo per la fascia sinistra Cosmi volle un tal Fabio Grosso dal Chieti. Quel Perugia, il Perugia di Cosmi, superò il Parma di Buffon e Cannavaro, vinse a San Siro, arrivò in Coppa Uefa e vinse l’Intertoto. Lui, l’allenatore di Ponte San Giovanni, il quartierone della periferia perugina, si guadagnò la stima del calcio che conta e le imitazioni di Maurizio Crozza. Durò quattro anni e finì male: Grifo in B, tifosi arrabbiati e Cosmi al Genoa.
Dopo oltre 15 anni eccolo di nuovo, perdonato dai tifosi per quello spareggio e anzi osannato dalla piazza per una sfida da tutto o niente. Lui per ora rispetta la consegna del silenzio, sarà presentato stamattina, ma a chi lo conosce bene ha confessato di avere «una gran voglia», consapevole che la sfida è bella perché difficile. Alla Cosmi. Nessuna particolare richiesta di mercato, ma l’intenzione di «cominciare da una bella chiacchierata», alla Cosmi pure quella, con i senatori. Il Perugia ha 27 punti, l’ottavo posto, l’ultimo per i playoff, e il capocannoniere del torneo Pietro Iemmello: 10 gol. Serse Cosmi si troverà in casa pure un’altra icona della curva, l’ex Sassuolo Diego Falcinelli per ora con le polveri bagnate, insieme a un gruppetto di giovani promettenti: il portiere del Cagliari Guglielmo Vicario, il regista Marco Carraro spedito a Perugia a farsi le ossa dall’Atalanta e il romeno dal piedino delicato Vlad Dragomir che piace pure al Galatasaray. Chissà se basterà. Il vice sarà Fabio Bazzani. Si farà subito sul serio: debutto martedì 14 al San Paolo contro il Napoli in Coppa Italia, poi a Verona col Chievo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero