E così, insieme, alla fine si trova un accordo. Per il futuro. Un capitano va (Edin Dzeko), un altro è andato da tempo (Alessandro Florenzi, ora vicino al Milan:...
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E così, insieme, alla fine si trova un accordo. Per il futuro. Un capitano va (Edin Dzeko), un altro è andato da tempo (Alessandro Florenzi, ora vicino al Milan: prestito con obbligo) e uno, Lorenzo Pellegrini (foto Mancini), resta, dopo qualche scossone estivo e pre-estivo per quella clausola da 30 milioni pagabili in due rate che rendeva - inevitabilmente - la Roma fragile e lui un po’ più forte. Lorenzo resta non solo perché lo dice l’attuale contratto (scadenza 2022), ma perché l’accordo - con ogni probabilità - verrà rinnovato a breve.
ALTRA MODALITÀ
Era nell’aria, ma le basi sono state messe ora. Ieri, per essere attuali. Appuntamento a Trigoria tra i manager del numero “7” e il g.m. Tiago Pinto. Le volontà si sono incontrate e le parti stanno ragionando su un accordo. L’occasione è servita anche per definire il domani di altri due assistiti, come Pellegrini, della GP Soccer and Management, ovvero Zalewski e Ciervo: uno resta l’altro verrà dato in prestito. Dicevamo, i punti di incontro tra Pellegrini e la Roma. Il primo, il più importante: sparirà la clausola, che Lorenzo in questa fase non ha mai pensato di far esercitare ma che è stata vissuta come un macigno. Il secondo: l’attuale contratto verrà impostato su basi totalmente diverse. Quello attuale si generava sui premi che ogni anno andavano a costituire (e ad aumentare) la parte fissa. Stavolta si ragiona su un ingaggio vecchio stile, di alto livello, in linea con i calciatori più importanti della Roma e si penserà a un accordo su base quadriennale. Nell’appuntamento di ieri non sono state approfondite le cifre al dettaglio, ma di sicuro Pellegrini andrà a guadagnare un bel po’ di più di quei 2,5 milioni percepiti attualmente, di questo la società ha preso coscienza. Entro Ferragosto, la Roma farà ricevere al ragazzo e al suo entourage una proposta scritta. Insomma, al di là dei famosi dettagli che inevitabilmente potranno/dovranno essere sistemati, è un accordo che difficilmente salterà. Sempre per quella famosa volontà (reciproca) che lega un ragazzo al club nel quale è cresciuto.
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Il Messaggero