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Il rientro più atteso, giovedì a San Siro contro il Milan nella partita di inizio 2022. Dove riapparirà il giocatore che fin qui ha fatto la differenza. L’identikit è inequivocabile. «Capisce il calcio, è intelligente. Se ne avessi tre in squadra, li farei giocare tutti...». La benedizione è di Josè Mourinho, il 25 agosto, alla vigilia della prima partita ufficiale all’Olimpico di questa stagione, il playoff di ritorno di Conference League contro il Trabzonspor. Lo Special One, parlando di Lorenzo Pellegrini, è andato oltre tutti i colleghi che lo hanno preceduto alla Roma, tecnici che hanno comunque apprezzato il lavoro in campo del capitano, considerandolo fondamentale per qualsiasi sistema di gioco, e ai quali va aggiunto anche Roberto Mancini che lo ha dovuto escludere dalla lista dei convocati per l’Europeo a poco più di 24 ore dal debutto contro la Turchia. Il ruolo non conta. Né per il portoghese né per il ct della Nazionale. Basta la presenza, perché il venticinquenne sa come comportarsi dal centrocampo in su, a prescindere dal compito che gli viene riservato.
NUOVA PARTENZA
Pellegrini, dunque, ci sarà contro i rossoneri di Pioli.
BOLLINO QUALITÀ
Il peso di Lorenzo non è solo negli 8 gol realizzati, 5 in serie A e 3 in Conference. A rendere significativa la sua presenza è la partecipazione al gioco offensivo della squadra di Mou. C’è un dato che caratterizza le prestazioni stagionali del capitano: Pellegrini, in 10 delle 13 partite giocate in campionato (ne ha saltate 6, la prima per squalifica e le altre per infortunio), è stato il giocatore capace di firmare più passaggi chiave (quelli che permettono di arrivare al tiro), in tre casi con altri compagni, da Mkhitaryan a Karsdorp, da Abraham a Veretout e Perez. Il top a Venezia, match poi perso: addirittura 8. Pellegrini ha sempre realizzato almeno un passaggio chiave (finora 2 gli assist), esclusa la gara contro il Torino, l’ultima giocata in cui, però, è rimasto in campo per meno di 15 minuti. Finora 2 gli assist. A proposito del ko al Penzo. Dove Mou, il 7 novembre, ha virato, passando dal 4-2-3-1 al 3-4-1-2. E dalla partita seguente al 3-5-2 con cui ha chiuso l’anno. Senza Pellegrini che, a Venezia, si piazzò da trequartista alle spalle di Abraham e Shomurodov. Contro il Genoa e anche inizialmente contro il Torino si abbassò da mezzala. Giovedì a San Siro dovrebbe ripartire da lì, garantendo più scelta all’allenatore che chiede dall’estate scorsa almeno un rinforzo a centrocampo.
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Il Messaggero