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Pedro, Pedro, Pedro, Pe. Fidatevi di Sarri, garantisce: «Alla Roma non ha avuto la possibilità di giocare partite decisive. Ha fatto un campionato strano - aveva spiegato Maurizio lo scorso 5 luglio - ma è uno che non sbaglia mai di fronte a una gara importante. Disponibile, tecnico, rapido. Per questo tipo di giocatori ho un debole. È stato sottovalutato, ma per me è un top player». Un mese e mezzo dopo, il Comandante passa dalle parole all’azione. Si muove quasi da dirigente: alza il telefono, contatta lo spagnolo messo fuori rosa da Mourinho e gli chiede la sua disponibilità al trasloco biancoceleste. C'è già la firma virtuale al biennale ribassato a 2,5 milioni a stagione, da ieri Pedro pressa la Roma per ottenere la rescissione. La Lazio non vuole pagare il cartellino, a Trigoria non fanno certo le barricate, ma a questo punto ne vogliono approfittare sulla buonuscita fra 500mila euro e il milione. Se oggi dovessero esserci resistenze, Pedro potrebbe addirittura rinunciarci per consentire alla Lazio di tesserarlo entro domani alle 12 ed essere disponibile per la prima di campionato a Empoli, anche se resta una corsa contro il tempo difficile.
POLEMICHE
Trentaquattro anni e un contratto giallorosso in scadenza nel 2023. Lotito ha già trovato l’accordo con l’agente Giuffrida per la stessa durata, ma con uno sconto di 500mila euro sullo stipendio biancoceleste. Pedro è a un passo, si è tolto denaro dalla busta paga pur di lasciare Mourinho (2 gol in 17 gare al Chelsea) e raggiungere l’estimatore Sarri, con cui ai tempi dei Blues (e dell’Europa League vinta) aveva sfornato 13 reti e accumulato ben 52 presenze. I numeri con Mau sono dalla sua parte, ora vanno sciolte le riserve dell’ambiente. Dall’altra sponda del Tevere è sempre una catapulta infernale, già a leggere l’accoglienza dei laziali piuttosto glaciale: «Ci fidiamo di Sarri - è il concetto dilagante su radio e web - ma perché fare un favore agli odiati cugini giallorossi che se ne devono liberare?». Perché, senza soldi nelle casse e ormai a pochi giorni dalla fine del mercato, bisognava fare di necessità virtù e cogliere un’occasione. Come su Hysaj e Felipe, Tare ha ascoltato la richiesta di Sarri, pur sapendo le polemiche che si sarebbero scatenate. Qualcuno prova a smorzarle: «Dà fastidio che venga dalla Roma? Io dico no, non ha un passato storico importante. Se arriva e fa la riserva di Correa ci sta come operazione. Se partirà l’argentino, ovvio, ci vorrà un titolare». Ed è in effetti questa, la strategia biancoceleste. Guai poi a non essere ottimisti, visto qualche precedente: «Vedrete con Sarri cosa farà. È motivato. E comunque tecnica e velocità sono ancora al top. A Trigoria non si è trovato, tutto qui. Magari segna pure al derby. E poi parliamo di Petrelli? Nel passaggio dalla Roma alla Lazio vinse pure il tricolore».
TRASFERIMENTO STORICO
È un trasferimento storico perché diretto, non accadeva dal 1985 con Malgioglio.
Il Messaggero