La decisione di rinviare le partite destinate a giocarsi a porte chiuse (per il coronavirus) ha sconvolto la serie A, che non vedrà disputarsi nemmeno la sfida scudetto di...
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Non sarebbe calcio e, precisamente, calcio italiano se alla decisione non fossero seguite polemiche. Le prime partono dalla sponda interista della faccenda. «Siamo in una situazione di emergenza per il Paese, è normale che al primo posto ci sia la salute - premette l'ad dell'Inter ed ex juventino Beppe Marotta -. Ma da dirigente sportivo dobbiamo pensare a pianificare il campionato al meglio: sono preoccupato per il futuro, perché se viene prorogato il blocco fino all'8 marzo mi chiedo come si gestiranno le gare della prossima giornata. Anche quelle sono a rischio. Il calendario è compresso di impegni bisogna adottare un criterio univoco e armonioso invece ci siamo trovati davanti a questa decisione repentina della Lega. Come Inter - aggiunge il dirigente - abbiamo chiesto un Consiglio straordinario e anche un'assemblea perché i temi da discutere sono tanti e delicati e devono salvaguardare l'equilibrio e la competitività del nostro campionato. A questo punto il criterio adottato questa settimana va adottato anche la prossima. Dobbiamo portare avanti il campionato e farlo nel migliore dei modi. La Lega ha deciso così, ne prendiamo atto: la decisione all'ultimo momento si poteva anche evitare ma non voglio fare polemiche. Bisogna rivedere un po' tutto il sistema a cominciare dalla Serie A a venti squadre. Io sono favorevole a 18. C'è una compressione di impegni che tocca tanti club importanti e di conseguenza bisogna pianificare nel migliore dei modi. Questa situazione straordinaria e imprevedibile ci deve far riflettere e ci deve far pensare il calendario della prossima stagione per lasciare spazi liberi infrasettimanali nel girone di ritorno, cosa che non c'è in questo campionato».
Più tranchant il giudizio, da tifoso, del vice presidente del Senato Ignazio La Russa: «Una vergogna rinviare Juventus-Inter, non a caso l'ha chiesto solo una delle due squadre. Capisco che la Juve è in un momento difficile, non me la prendo con loro che fanno i loro interessi, ma con chi ha deciso. Voglio ricordare che quelli della Juve sono andati in Francia a vedersi il Lione, una stupidaggine infinita. La psicosi c'è, ognuno si tappi in casa, chiudiamoci come ai tempi della peste vietando qualsiasi contatto. Non può essere rinviata all'ultima domenica, il 13 maggio. Ho parlato con Lotito, sia Inter che Lazio sono arrabbiati per la situazione: non sono stati interpellati per la decisione. Propongo di far giocare tutto tra una settimana e di allungare il calendario. La proposta dell'Inter club Parlamento è se c'è questa problematica, di far slittare il campionato. Giocare a porte chiuse Napoli-Inter? Bisogna trovare una decisione che metta tutti sullo stesso piano. Attualmente sono in un bar, con 40 persone, perché al bar non posso rischiare ed allo stadio sì? È a mio rischio e pericolo».
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Il Messaggero