Non le ha comprate nessuno. Sono rimaste orfane dei giocatori e anche di compratori. L'asta giudiziaria delle tre panchine del Parma calcio pignorate giorni fa è andata...
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I beni sono stati ritirati e verranno riproposti la settimana prossima, alla metà del prezzo. La base d'asta era di 2 mila euro più le maggiorazioni e l'IVA, ma nessuno si è fatto avanti.
Il banditore ha esordito ricordando a tutti le regole per partecipare all'asta; parlando degli oggetti ha precisato che "la provenienza dovrebbe essere segreta". "Dovrebbe", ha ripetuto mentre a pochi passi c'erano le tre panchine gialloblu col marchio del Parma fc, il cartellino col prezzo e l'avvertimento "si prega di non sedersi". Dallo spogliatoio all'emporio triste delle aste giudiziarie, con tutte le conseguenze del caso: solo piccoli colpi di tosse in sala ma nessuna mano alzata. Le storiche panchine del Tardini non sono appetibili, per il momento nessuno scalpita per portarsi a casa questo piccolo pezzo di storia del calcio. "Se potessi le prenderei, starebbero bene in una cameretta" azzarda una signora sorridendo e ammirando gli attaccapanni giallo canarino.
All'asta sono andati anche una panca per l'allenamento, una pedana vibrante e un macchinario elettronico per misurare l'ipertermia, ma anche in questo caso nessuno ha fatto offerte. Più fortuna hanno avuto i furgoncini appartenuti alla società. Il più caro è stato battuto per 6800 euro. Così è, e il primo martelletto scocca sulla storia del Parma calcio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero