Parma, l'elogio della Lega non basta a evitare la sconfitta

Parma, l'elogio della Lega non basta a evitare la sconfitta
Chissà se con il senno di poi per il Parma non sarebbe stato meglio non giocare ieri. Sette positivi in squadra, l’ultimo annunciato a poche ore dall’inizio del...

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Chissà se con il senno di poi per il Parma non sarebbe stato meglio non giocare ieri. Sette positivi in squadra, l’ultimo annunciato a poche ore dall’inizio del match contro l’Udinese. Alla fine (minuto 89) i gialloblù si sono dovuti arrendere solo a Pussetto, figliol prodigo bianconero. Alla Dacia Arena è finita 3-2 per gli uomini di Gotti che infilano il primo successo stagionale abbandonando anche l’ultimo posto in classifica. Mastica, invece, amaro Liverani che non ha potuto trovare soluzioni alternative nel momento decisivo della partita proprio perché aveva una panchina imbottita di millennials. Nessun rimpianto però. Perché la decisione di giocare la gara era stata presa sabato. Ma ad onor di cronaca qualche piccolo dubbio ha attraversato la mente dei dirigenti del Parma. Senza ombra di dubbio avremmo potuto trovarci di fronte ad un nuovo caso Napoli. E diciamolo il Parma avrebbe avuto anche molte più ragioni visti i 7 positivi. La rinuncia del Napoli e il 3-0 a tavolino inflitto dal giudice sportivo («Decisione limpida come una scodella di bagnacauda» il commento del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca nel corso del suo intervento a Che tempo che fa) hanno insegnato molto. Così come la gestione dei rapporti con le Asl. 


INTERVENTO DECISIVO 
Stavolta l’Azienda sanitaria locale di Parma, dopo aver valutato con il club gialloblù e la Lega (decisivo l’intervento dell’ad De Siervo) lo slittamento della partita, ha deciso di concedere l’autorizzazione a viaggiare verso Udine. A patto di sostenere un ultimo tampone a poche ore dalla partita. Alla fine è filato tutto liscio. Nessun intoppo. Immediati i complimenti da parte della Lega di serie A per bocca dell’Ad De Siervo: «La situazione che stanno affrontando le nostre Società conferma che l’unico modo per portare a compimento la stagione è attenersi al Protocollo. Il caso Parma è emblematico di come sia necessario seguire le indicazioni previste per la disputa delle partite. Voglio fare i complimenti alla società, al medico e a tutto lo staff per la serietà con la quale stanno gestendo i casi covid all’interno del gruppo squadra - ha aggiunto - L’Asl di Parma è stata molto scrupolosa nel suo operato e nel rispetto del Protocollo e quanto deciso è l’unica via per giocare e tenere in piedi tutto il sistema calcio italiano». Insomma se si vorrà terminare il campionato bisognerà fare i conti con queste situazioni giornata dopo giornata. Perché un altro caso Napoli porterebbe allo stop della stagione. Impossibile reggere tanti rinvii in un calendario che non ha praticamente date libere per i recuperi.
UNICA VIA

Inutile ripeterlo ma se si vuole terminare il campionato è decisivo il rispetto del protocollo. E in questo senso sta alle società monitorare anche i comportamenti dei giocatori quando necessariamente escono dalle bolle. Il numero dei positivi, purtroppo, è destinato a salire. La serie A, dunque, deve trovare la compattezza, che diciamolo non c’è mai stata, e mettere da parte quei personalismi che troppe volte l’hanno portata fuori strada. E certi comportamenti non sono passati inosservati nemmeno agli occhi del governo. 

 

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Il Messaggero