Parma, D'Aversa: «Abbiamo meritato sul campo la serie A»

D'Aversa
«Dopo aver vinto due campionati di solito si parte con entusiasmo ma questo entusiasmo è stato smussato già da questa estate quando è uscita la notizia...

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«Dopo aver vinto due campionati di solito si parte con entusiasmo ma questo entusiasmo è stato smussato già da questa estate quando è uscita la notizia del processo, qualcosa di assurdo leggendo i messaggi di Calaiò. Ieri c'era delusione, c'era sconforto, quello che dobbiamo fare è pensare al campo con tutto le nostre forze». Sono le parole del tecnico del Parma, Roberto D'Aversa, dopo la richiesta della procura Figc di 2 punti di penalizzazione per la squadra emiliana in merito all'accusa di tentato illecito sportivo per la vicenda dei messaggi inviati tramite Whatsapp da Emanuele Calaiò ai giocatori dello Spezia. Richiesta che, se accolta, precluderebbe ai ducali l'approdo in Serie A. «Il rammarico è che dopo aver fatto qualcosa di storico, la società ha vinto 3 campionati di fila, era giusto ripartire con l'entusiasmo giusto per affrontare questa Serie A che sarà un campionato difficile -prosegue il tecnico del Parma ai microfoni di Sky Sport dal ritiro a Prato dello Stelvio-. Noi come staff evitiamo di parlare di questo aspetto, è chiaro che molto probabilmente i ragazzi sono molto vicini a Calaiò, ma anche noi capiamo l'aspetto emotivo: dopo tanti anni rischiare di vedersi macchiare l'intera carriera per questa storia dove, credo ci sia stata superficialità ma è azzardato anche dire questo perché c'è un rapporto di amicizia coi giocatori dello Spezia». «Ripeto, stiamo parlando del nulla. La regolarità del match con lo Spezia? La denuncia è partita prima della gara e lo Spezia ha affrontato la partita col massimo impegno. In 20 anni di calcio una partita più viva e reale di quella con lo Spezia non c'è mai stata nell'ultima di campionato. La squadra ha meritato sul campo la Serie A. Sappiamo di essere ben rappresentati dall'avvocato Chiacchio e consapevoli che disputeremo il campionato di Serie A».
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Il Messaggero