Parigi-Roubaix, Sfida tra Sagan, Terpstra e Van Avermaet. Trentin e Moscon per l’Italia

Parigi-Roubaix, Sfida tra Sagan, Terpstra e Van Avermaet. Trentin e Moscon per l’Italia
Tutto pronto domani per la Regina delle Classiche, la Parigi-Roubaix, che con i suoi 257 chilometri di pura sofferenza, è la corsa che può  essere affrontata e...

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Tutto pronto domani per la Regina delle Classiche, la Parigi-Roubaix, che con i suoi 257 chilometri di pura sofferenza, è la corsa che può  essere affrontata e dominata solo da corridori straordinari. 

Non è una gara adatta a tutti e lo dimostra il modo in cui tanti la chiamano, Inferno del Nord, perché le sue strade strette, i suoi muri e i suoi ciottoli, diventano per i corridori degli autentici gironi danteschi.
In tanti hanno percorso il suo tracciato, ma in pochi possono dire di averla vinta, perché per arrivare per primi nello storico  velodromo di Roubaix, vuol dire essere corridori forti più degli altri e capaci di compiere un'impresa epica.
Il corridore più quotato per la vittoria è l'olandese Niki Terpstra e la sua Quick Step Floors è la squadra più forte. Appena una settimana fa Terpstra ha vinto al Giro delle Fiandre e ancora oggi sembra essere il migliore per la vittoria. Se vincesse domani questa corsa, che ha già conquistato nel 2014,  sarebbe il primo olandese ad aver messo a segno la doppietta consecutiva Fiandre-Roubaix.
Il campione del mondo Sagan anche se ha vinto la Gent-Wevelgen in questa stagione,  non sembra essere al 100% della sua forma, ma essendo lui un autentico fuori classe, domani  potrebbe fare quello che per altri sarebbe impossibile. Van Avermaet della BMC a Roubaix ha vinto lo scorso anno e in molti faranno la corsa su di lui. La forma non è però la stessa per questo straordinario belga e anche la sua squadra non ha corridori in grado di supportarlo. Discorso diverso per  Philippe Gilbert della Quick Step Floors, che potrebbe essere domani uno dei capitani della sua squadra, che come abbiamo detto, sulla carta è la più forte.
Tra i favoriti c'è anche il giovanissimo Wout Van Aert della Willems Verandas-Crelan, campione del mondo di ciclocross, a marzo è arrivato terzo a Strade Bianche ed è senza dubbio un predestinato per la vittoria in queste corse. Tra gli altri non andranno sottovalutati Naesen, Pedersen e Vanmarcke. La Francia punterà tutto su Demare, nella speranza di poter vincere in patria dopo un digiuno di 21 anni. L'ultimo francese a salire sul gradino più alto del podio è stato Guesdon nel 1997. Per l'Italia invece l'ultima vittoria risale al 1999 con Andrea Tafi e le speranze per domani saranno per Trentin della Mitchelton-Scott, Gianni Moscon della Sky che alla sua prima esperienza in questa corsa arrivò quinto e Filippo Ganna della UAE Fly Emirates.
Il percorso sarà sempre lo stesso con partenza da Parigi e arrivo a Roubaix ai confini con il Belgio, dopo aver affrontato 27 settori e 54 chilometri di lastricato. 
Questo è un percorso dal sapore antico, dove realtà e leggenda si intrecciano nella polvere e nel pavè di questa corsa, giunta alla sua 116^ edizione. I terribili ciottoli renderanno dura la gara, frenando le ruote dei corridori, facilitando forature e cadute e solo i migliori entreranno a Roubaix in testa al gruppo.  
Il settore numero 18 è uno dei più famosi, la Foresta di Arenberg, che i corridori incontreranno al chilometro 158, con i suoi 2000 metri di tracciato sarà il tratto più  infernale  della gara. 

Nel finale la differenza la farà il Carrefour de l'Arbre con i suoi 2100 metri di lunghezza a 20 chilometri dal finale e potrà essere il punto di forza per chi questa corsa vuole vincerla. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero