Pallavolo, Blengini: «Polonia e Serbia? Partite difficili da affrontare»

Pallavolo, Blengini: «Polonia e Serbia? Partite difficili da affrontare»
«Quando si giocano questi tornei occorre pensare solo ad ogni singolo avversario ed al modo migliore per affrontarlo. Qui non ci sono partite facili e partite difficili. A...

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«Quando si giocano questi tornei occorre pensare solo ad ogni singolo avversario ed al modo migliore per affrontarlo. Qui non ci sono partite facili e partite difficili. A questo punto ci sono confronti tra squadre qualitative ed ambiziose, squadre che hanno esperienza, quindi sono tutte partite molto aperte e difficili da affrontare». Il ct dell'Italvolley, Gianlorenzo Blengini, commenta così il sorteggio delle Final Six dei Mondiali che vedrà gli azzurri sfidare Polonia e Serbia. «Devo fare i complimenti alla squadra per aver ottenuto con due partite di anticipo l'approdo a questo momento del Mondiale -aggiunge Blengini-. Ora ci aspetta la parte più dura della manifestazione. Sapevamo che arrivare qua significava confrontarsi con le migliori squadre del mondo. Manca solo la Francia che è una del gruppo, ma che è l'unica ad essere rimasta fuori perché di posti a disposizione ce ne erano soltanto sei. Non bisogna fermarsi a guardare cosa è successo sino ad ora. Perché si sa che quando si affrontano certe avversarie, ogni singola gara ha una sua storia, puoi vincere o puoi perdere, ma la cosa indispensabile è prepararti al meglio a giocare gare che sai saranno difficili».


Poi guardando al calendario che imporrà all'Italia il turno di riposo tra la prima e la terza giornata della mini pool, il ct tricolore spiega: «Non riesco a dare un giudizio se è meglio riposare la prima, la seconda o la terza gara. Dipende dalle situazioni e dai risultati che esprimerà il campo. La terza giornata, rispetto alla seconda è quella che storicamente decide di più. Quindi giocarla ha un certo valore. Ma è inutile parlare dei calendari, le avversarie che ti ha dato il sorteggio e i regolamenti, bisogna solo affrontare le partite così come la sorte ti ha dato».
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Il Messaggero