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La Capitale ha due volti nella massima serie di pallanuoto: da una parte, c’è l’Astra Nuoto Roma che sta sorprendendo tutti con una squadra di ragazzini e che spera di conquistare la seconda salvezza consecutiva. Dall’altra c’è la Roma Vis Nova, anch’essa formazione giovanissima ma rimasta scottata dal salto di categoria, adesso penultima in classifica e costretta a lottare per i playout.
QUI ASTRA
Domani si chiude la stagione regolare con la 13esima giornata: dopo la lunga sosta per le Nazionali (fino al 24 febbraio), tutti i club di A1 avranno accesso alla seconda fase, dove saranno divisi in due gironi: le squadre dal 1° al 7° posto parteciperanno al round scudetto, quelle dall’8° al 14° posto al round retrocessione. “Non mi aspettavo un percorso del genere, perché la squadra si era ridimensionata dopo l’addio di elementi importanti – ammette il Cristiano Mirarchi, 28 anni, capitano dell’Astra – Abbiamo inserito tanti giovani, di cui molti all’esordio assoluto in A1: stiamo andando oltre gli obiettivi che ci eravamo prefissati”.
QUI VIS NOVA
La Roma Vis Nova, l’anno scorso dominatrice in Serie A2, si è scontrata con la dura realtà: in A1 il livello si è terribilmente alzato. I punti in classifica sono 5, la posizione è la penultima. In qualunque modo finisca l’impegno di domani (ore 15.00) contro il Nuoto Catania, la Vis Nova sarà costretta a giocare la poule retrocessione. Luca Di Rocco, uno dei membri più esperti del sodalizio amaranto-oro, spiega cosa non sta andando bene. “In questo campionato il gioco è più veloce e più ‘pesante’; ogni errore viene punito severamente. Siamo inesperti nella gestione della partita e soprattutto dell’emotività”. E’ chiaro che l’inesperienza generale della squadra influisce molto. “Sapevamo che sarebbe stato un fattore incisivo, ma vedo un miglioramento – continua l’attaccante classe ’89 - Prima accusavamo ‘paura di vincere’ nell’ultimo quarto, e questo ci ha portato a perdere alcune partite nonostante belle prestazioni”. L’interruzione del torneo per più di due mesi permetterà alla squadra allenata da Alessandro Calcaterra di lavorare sui propri punti deboli: “Dobbiamo essere sicuri di noi stessi negli scontri diretti, è quella la chiave per la salvezza – conclude Di Rocco – La nostra permanenza in A1 sarebbe fondamentale per tutto il movimento romano”.
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Il Messaggero