Palestrina in Prima di passaggio? Cristofari: «L’obiettivo è vincere»

Palestrina in Prima di passaggio? Cristofari: «L’obiettivo è vincere»
E’ una nobile (al momento) decaduta del calcio dilettante laziale, ma sta provando a rialzare la testa. Il Palestrina 1919 è stata ufficialmente ripescata da qualche...

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E’ una nobile (al momento) decaduta del calcio dilettante laziale, ma sta provando a rialzare la testa. Il Palestrina 1919 è stata ufficialmente ripescata da qualche giorno nel campionato di Prima categoria (dopo il terzo posto nella scorsa stagione di Seconda) e a guidarla da presidente c’è ancora quell’Augusto Cristofari che la condusse fino alla serie D e che due stagioni fa decise di “gettare la spugna” (almeno a livello di settore agonistico) per forti contrasti col Comune nella fruizione del campo di gioco intitolato ad Antonio Sbardella. «I problemi, purtroppo, sono ancora tali, ma nella prossima stagione giocheremo ancora a porte aperte perché la Prima categoria non ha le restrizioni delle massime categorie regionali» spiega Cristofari che comunque non molla.

 
«Abbiamo tutti una grande responsabilità nel rappresentare questa gloriosa società e non voglio essere io a farla scomparire, anzi vorrei riportarla in Eccellenza in occasione della festa del centenario». Un obiettivo ambizioso visto che servirebbe un altro doppio salto. «Intanto partiremo per vincere anche quest’anno, poi sarà il campo a dare il suo responso» spiega senza catenacci verbali il presidente. D’altronde la squadra annovera giocatori importanti come Guglielmi e Tajani (che giocarono nell’ultimo Palestrina di serie D), l'ex San Cesareo Riccardo Cangiano, ma anche Casagrande e Giovanni Cristofari, il figlio del presidente che arriva dall’Ancona e dovrà essere il “faro” della squadra in mezzo al campo.
 
«Dovrà calarsi nella categoria perché se pensasse di giocare tra i professionisti commetterebbe un grosso errore» ammonisce papà Augusto. L’allenatore sarà ancora Umberto Fatello. «L’anno scorso è riuscito da solo a costruire una squadra partendo in ritardo e arrivando nelle zone alte della classifica, era giusto dargli ancora fiducia» conclude Cristofari.
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Il Messaggero