Palestrina e Tivoli, la seconda sfida dei 100 e la sfida tra patron Colossi

Palestrina e Tivoli, la seconda sfida dei 100 e la sfida tra patron Colossi
E' la sfida dei 100 anni. La seconda nel giro di sette giorni, dopo quella andata in scena tra Cavese e Audace. Stavolta, si gioca in Promozione e vedrà di fronte,...

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E' la sfida dei 100 anni. La seconda nel giro di sette giorni, dopo quella andata in scena tra Cavese e Audace. Stavolta, si gioca in Promozione e vedrà di fronte, Palestrina e Tivoli, entrambe "targate" 1919. Una sfida tra due "Colossi", e non solo per l'età, ma soprattutto per i rispettivi patron. A fare gli onori in casa Arancio-Verde è Augusto Cristofari, imprenditore importante nel ramo delle costruzioni, non un semplice palazzinaro, l'aggiudicatario di notevoli appalti nelle opere pubbliche italiane. Di contro nelle file Amaranto-Blu risponde un imprenditore di caratura Mondiale, quel Serafino Caucci "Re" del Travertino e maggior esportatore del prestigioso marmo tiburtino "Made in Italy" negli Stati Uniti d'America. Due caratteri vivaci, che  si sono avvicinati a questo sport per motivazioni diverse . 


Augusto ha un figlio calciatore, che è il capitano del team prenestino dopo aver militato in società professionistiche, sia nelle giovanili che nelle prime squadre. Ha ereditato il club da un grande del passato, il notaio Valente figura prestigiosa della ridente cittadina. Serafino invece è stato avvicinato dal popolo tiburtino per fare grande coloro che il Sommo poeta Virgilio nel VII° canto dell'Eneide definì "Tibur Superbum". Naturalmente ha oscurato tutti i suoi infiniti e litigiosi predecessori, che si sono succeduti alla guida delle varie fazioni in eterno contrasto nel paese che ospita due delle meraviglie del mondo antico: Villa Adriana e Villa d'Este.

Trainer del favorito Palestrina è quel Sasà Cangiano, ex calciatore professionista e papà di due calciatori, con il minore che è uno dei migliori talenti italiani in circolazione, Campione d'Italia nella file dell'AS Roma e già protagonista con la Primavera (a segno anche nell'amichevole contro la Lupa Roma dell'altro ieri), che sta letteralmente spopolando partita dopo partita: è di certo un predestinato a recitare un ruolo importante nel calcio italiano. Il papà-mister, di origini campane, è tornato per riportare subito in alto Palestrina e difficilmente mollera' l'osso. Lo conosco bene, è un cagnaccio difficile da affrontare per chiunque, usa tutto quello che può perché, come si dice, "la guerra è guerra".


Sul versante Tiburtino le acque sono assai agitate. In questa settimana è stato deposto mister Andrea Di Giovanni , allenatore di categoria, ma chiamato ad un compito probabilmente troppo arduo per le sue attuali possibilità. Chi sta alla corte di Serafino Caucci non puo' sbagliare, prché calciatori come Proietti sono dei marziani nella Promozione. Pareggiare partite che si conducono 3-0 o perdere 2-4 quelle che si vincono 2-0 (come l'ultima contro il Sant'Angelo Romano) costano care e hanno portato in sella alla panchina tiburtina mister Riccardo Bracaccia, amico personale del presidentissimo e suo referente dalla passata stagione. Nel passato del nuovo mister il ruolo di vice Rambaudi (attuale allenatore della Luiss in Promozione) tra i professionisti e nel Settore Giovanile della Lazio. Basterà questa scelta interna a raddrizzare la stagione? Il vento sembra aver imboccato la via Francigena in direzione del tempio della Fortuna Primigenia, ma nel calcio nulla è scritto... Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero