Atletica, la Grenot trascina in finale la 4x400. 5000, solo terza la Ayana

Libania Grenot
dal nostro inviato RIO DE JANEIRO L’Italia conquista la finale della 4x400 metri femminile e lo fa con il nuovo record nazionale portato a 3’25”16 dal quartetto...

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dal nostro inviato
RIO DE JANEIRO L’Italia conquista la finale della 4x400 metri femminile e lo fa con il nuovo record nazionale portato a 3’25”16 dal quartetto formato da Chigbolu, Spacca, Folorunso e Grenot. Quarte nella seconda batterie alle spalle di Giamaica (3’22”38), Gran Bretagna (3’24”81) e Canada (3’24”94), le azzurre sono le prime ripescate in base ai tempi. Nella prima batteria, vinta dagli Stati Uniti con 3’21”42 davanti a Ucraina e Polonia, la quarta è stata l’Australia con 3’25”71.

Il vecchio primato italiano era 3’25”71 e il quartetto formato Chiara Bazzoni, Marta Milani, Maria Enrica Spacca e Libania Grenot lo aveva ottenuto agli Europei di Barcellona 2010.
La finale è in programma in Italia alle 3 di domenica mattina.

5000 metri, che botta la Ayana: è solo terza

Almaz Ayana aveva stupito tutti con la sua corsa leggera e potente. L’etiope nel primo giorno dell’atletica olimpica aveva realizzato il record del mondo dei 10 mila con 29’17”45. Un autentico botto. Sembrava imbattibile, la Almaz, destinata non solo alla doppietta nei 5000 ma anche al primato che aveva sfiorato lo scorso 2 giugno al Golden Gala con 14’12”59. Ha cercato di sorprendere tutte, è fuggita ma è stata agguantata dalle rivali keniane Vivian Jepkemoi Cheruiyot e Hellen Obiri che la hanno prima raggiunta e poi scavalcata lasciandola al terzo posto. Uno smacco.

Stasera, la sorpresa. Dopo aver seguito la giapponese Uehara per 1700 metri a un’andatura turistica (3’ ai 1000), la Ayana ha dato un colpo deciso all’acceleratore. Quattrocento metri sul piede di 1’06” terzo chilometro in 2’47”. Era di nuovo leggera e padrona della gara. Le rivali sembravano lottare per i posti d’onore ma all’improvviso l’imponderabile. Dietro la coppa del Kenya si è avvicinata, a 700 metri dal traguardo aggancio e superamento mentre la Ayala ormai in riserva non ha accennato a nessuna risposta. Pesante, legnosa, è rimasta sul posto chiudendo al terzo posto, con la Cheruiyot prima in 1’26”17, primato olimpico, davanti alla connazionale Obiri (14’28”77) mentre la Ayana ha chiuso in 14’35”19.

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Il Messaggero