Rio 2016, Elio Locatelli: «Bolt vale 19"50. Van Niekerk? A ottobre a Formia sua nonna ci dirà come lo allena»

van Niekerk con la nonna coach, Ans Botha
dal nostro inviato RIO DE JANEIRO Elio Locatelli è il consulente dell’arra tecnica della preparazione olimpica del Coni. Ex cittì della Federatletica italiana,...

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dal nostro inviato
RIO DE JANEIRO Elio Locatelli è il consulente dell’arra tecnica della preparazione olimpica del Coni. Ex cittì della Federatletica italiana, responsabile dei centri di allenamento di quella mondiale, Locatelli è convinto che domani Usain Bolt vincerà i 200 metri con un tempo intorno di 19”50. «Nei 100 ha corso in 9”81 e questo significa che vale 19”50. In semifinale ha impiegato 41,2 passi per correre i 100 e quando è al massimo della condizione di passi ne fa 40,5. Non ci sono trucchi in questo».


Professore, Bolt riuscirà mai a correre i 200 in meno di 19 secondi?
«Può farlo, ma deve tornare a valere intorno ai 9”50 nei 100 metri. Basta raddoppiare questo tempo e sottrarre 20 centesimi. Se però vale 9”0, diventa complicato».

Nella finale di 400 metri ha impressionato il sudafricano van Niekerk.
«E’ un fenomeno, uno fuori da ogni regola questo ragazzo. Ha pochi muscoli e negli ultimi 100 metri ha fatto la differenza. Gli altri erano vicini e lui li ha staccati. Avere pochi muscoli vuole dire anche avere meno acido lattico».

Lei conosce i suoi allenamenti?
«No. Ne sapremo di più a fine ottobre quando sua nonna, che lo allena (Ans Botha, 74 anni, ndr), verrà a Formia. Dal 28 al 30 sarà con noi, da venerdì a domenica, e ci faremo dire quali lavori svolge».

Secondo lei, è possibile scendere sotto i 43 secondi nei 400 metri?
«Per farlo dovrà trovare le condizioni ottimali, la pista, la temperatura. Lui è uno che rimbalza molto, ha una reattività naturale e la sua corsa costa poco anche perché è leggero. Il segreto sta nel costo energetico, nelle ossa che sono l’elemento passivo».

Qual è il suo segreto, pur senza conoscere nel dettaglio come si prepara?
«Gli ultimi 100 metri. Non si è mai visto uno con un finale così». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero