Cassarà: «Ora tocca a noi del fioretto, siamo i migliori»

Cassarà: «Ora tocca a noi del fioretto, siamo i migliori»
All’indomani della cerimonia d’apertura, Andrea Cassarà non ha tempo di sfogliare, dentro il villaggio, l’album fotografico della sfilata, perché...

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All’indomani della cerimonia d’apertura, Andrea Cassarà non ha tempo di sfogliare, dentro il villaggio, l’album fotografico della sfilata, perché il torneo di fioretto incombe e il veterano della spedizione tricolore vuol farsi trovare pronto. Bresciano della Franciacorta, 37 anni sulla carta d’identità, lo schermidore mancino celebra a Tokyo la sua quinta partecipazione olimpica, al pari di fuoriclasse del calibro di Aldo Montano e Federica Pellegrini.


«Ad Atene 2004 ero un ventenne pieno di speranze e vinsi l’oro a squadre e il bronzo individuale. A Pechino, Londra e Rio sono stato sempre al top, oggi sono un uomo maturo, ma ancora voglioso di sacrificarmi e di sgobbare».

Lei è il numero sei del ranking mondiale del fioretto, pertanto almeno ai primi turni il suo tabellone non dovrebbe essere complicato.
«Mi attendo un torneo particolare, per dodici mesi a cavallo tra il 2020 e il 2021 non abbiamo gareggiato. Il virus ha sconvolto un po’ le carte in tavola. Dispiace tantissimo che non ci saranno tifosi ad applaudirci, ma l’importante è che si gareggi in sicurezza».

Per ritrovare il pubblico si ritufferà in un nuovo triennio olimpico.
«Non posso certo abbandonare così nell’anonimato. Mi piacerebbe andare avanti e qualificarmi anche per i Giochi del 2024. A Parigi, alla tonda età di 40 anni, potrò davvero smettere, sereno e felice».

Quali sono i suoi reali obiettivi?
«Arrivato a questo punto della mia carriera non posso più nascondermi o fare pretattica. Voglio una medaglia, senza la quale tornerei a casa insoddisfatto. Che ciò avvenga nell’individuale o nel torneo a squadre non fa differenza».

Conti alla mano l’Italia potrebbe anche puntare a monopolizzare il podio del fioretto.
«Ci presentiamo con Foconi numero uno del ranking e Garozzo campione uscente. Oltre ai miei due compagni penso che i rivali più agguerriti siano gli americani».

Ovviamente l’Italia è la favorita nel torneo a squadre.


«Negli ultimi nove anni, da Londra 2012 in poi con l’unica eccezione di Rio 2016, abbiamo vinto tutto quello che potevamo vincere, dimostrando di essere nettamente i più forti. Nella prova per nazioni, essendoci meno assalti in programma, sulla carta sarà più facile arrivare a giocarsi le medaglie, ma le Olimpiadi sono una gara particolare, pertanto occorrerà stare all’erta». 

 

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Il Messaggero