Roma-Austria Vienna, l'occasione da gol per El Shaarawy e Iturbe

Manuel Iturbe
La presenza nel pomeriggio in conferenza stampa è sinonimo di una maglia da titolare domani contro l'Austria Vienna (ore, 21,05, poco più di 5mila tagliandi...

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La presenza nel pomeriggio in conferenza stampa è sinonimo di una maglia da titolare domani contro l'Austria Vienna (ore, 21,05, poco più di 5mila tagliandi venduti, 2 mila acquistati dai tifosi austriaci). Dopo un mese (21 settembre, Roma-Crotone) El Shaarawy torna dal primo minuto. Per Stephan il futuro è adesso, complice l'infortunio di Perotti che farà saltare all'argentino le prossime 4 gare, coppe comprese. L'inversione di rotta a livello tattico rispetto alla passata stagione, dal modulo col falso nueve a quello che prevede invece il centravanti, lo ha penalizzato oltremodo. Spalletti non lo confermerà nemmeno sotto tortura ma le gerarchie dell'attacco al momento sono chiare: prima vengono Dzeko e Salah, poi Perotti e infine tutti gli altri. El Shaarawy fa parte degli «altri». Difficile accettarlo per il piccolo faraone che lo scorso anno aveva risposto nel migliore dei modi alle sollecitazioni di Lucio con 8 gol in 16 gare, uno ogni due partite. In questa stagione la media è scesa drasticamente (1 in 8 presenze: 0,12) come l'umore dell'attaccante che dopo la rete al Crotone non ha esultato. Ci riproverà domani sera, quando al suo fianco agiranno Totti e Iturbe. Se l'ex milanista non vive il suo momento migliore, l'argentino rincorre un gol in competizioni ufficiali da oltre un anno (Frosinone-Roma 0-2, 12 settembre 2015). Più feeling con la porta avversaria ce l'ha certamente il capitano che contro l'Austria Vienna oltre a tagliare il prestigioso traguardo delle 100 presenze nelle competizioni Uefa per club, cerca il gol numero 100 con Spalletti in panchina. Panchina che potrebbero lasciare a sorpresa sia Emerson che Gerson. Le rotazioni, visti i ko di Peres e Perotti e le non ottimali condizioni di Nainggolan e Strootman sono limitate. E così Lucio sta valutando l'impiego dei due brasiliani.

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Il Messaggero