O'Shea: «Italia da dimenticare nel primo tempo»

O'Shea: «Italia da dimenticare nel primo tempo»
«La partita ci è scappata di mano nel primo tempo, senza ovale a disposizione. Nel secondo tempo le cose sono un po' cambiate. Sapevamo che sarebbe stata dura, ci...

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«La partita ci è scappata di mano nel primo tempo, senza ovale a disposizione. Nel secondo tempo le cose sono un po' cambiate. Sapevamo che sarebbe stata dura, ci abbiamo provato. Questo momento è difficile, ma sono orgoglioso: lavoriamo per il futuro».


Il ct dell'Italrugby Conor O'Shea si aggrappa al domani per rendere meno amaro il pesante Ko incassato di Dublino. Non è detto che bisogna per forza essere ottimisti, basti pensare che ai Mondiali dell'anno prossimo gli azzurri giocheranno in un girone con Nuova Zelanda e Sudafrica (passano le prime due), intanto il futuro immediato ha le sembianze di un altro cucchiaio di legno, in attesa dei confronti con Giappone e Georgia, a giugno e novembre, che stabiliranno quale sia l'effettivo valore dell'Italia in questo momento.

Ma per O'Shea «da domani pensiamo alla Francia. Sapevo che questo inizio del torneo per noi sarebbe stato durissimo, contro due delle tre migliori del mondo, e col match in Irlanda appena sei giorni dopo quello contro gli inglesi». «Il grande problema di oggi - aggiunge - è che nel primo tempo non abbiamo mai avuto la palla e dopo i primi 40', durante l'intervallo, ho chiesto ai miei di avere una reazione e mostrare a tutti il nostro orgoglio e l'attaccamento alla maglia. Nel secondo tempo ho visto grinta, siamo finalmente riusciti a fare azioni con l'ovale in mano e quindi creato delle occasioni, facendo vedere qualcosa di buono. Vogliamo essere diversi da quanto abbiamo fatto vedere nel primo tempo di oggi. Voglio anche dire che non è vero che siamo carenti dal punto di vista del fitness: proprio questa partita dimostra il contrario, visto che le cose migliori le abbiamo fatte vedere tutte nella ripresa».


Deluso il capitano Sergio Parisse. «Non mi aspettavo una sconfitta così severa - ammette -. Ma sotto di 28 punti dopo mezz'ora, è stato tutto più difficile. L'aspetto mentale è fondamentale, non siamo riusciti a reagire subito. E loro sono una grande squadra. Il nostro livello è ancora molto lontano dalle migliori. Però il Sei Nazioni è lungo, ci sono ancora tre partite e noi dobbiamo fare del nostro meglio. Da domani si ricomincia».

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Il Messaggero