BUDAPEST La ragazza che piange e ride e non finisce mai si chiama Simona Quadarella: la sua gara è stata lunga più d’un quarto d’ora, 15:53.86, ma la...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
DI CINQUANTA IN CINQUANTA
Simona è stata subito seconda, circondata nelle varie corsie dalle possibili avversarie per i posto dietro il primo, giacché anche agli spettatori della tv sarà sembrata vuota la corsia numero 4, quella della Ledecky.
DIECI SECONDI DI MENO
La Quadarella ha migliorato se stessa di più di 10 secondi in un colpo solo: un’eternità, pure considerata la lunghezza della gara. «Ero concentrata e tranquilla, non avevo nulla da perdere» ha detto Simona dopo aver smesso di piangere, aver lanciato dediche «a tutta la famiglia, al mio allenatore ed agli amici». La famiglia è bella e numerosa: qui a Budapest erano in 14 a seguire la campionessa di casa che non solo ha seguito le orme, ma ha fatto il sorpasso in casa: papà Carlo, impiegato di banca, nuota tra i master; mamma Marzia insegna inglese; la sorella maggiore, che vinceva nelle categorie, e che ora è ingegnere, era l’idolo iniziale di Simona bambina che poi è cresciuta nel mito di Alessia Filippi, quando Alessia era mondiale e “pupona” prima d’avere pupi suoi. «Io l’erede? Beh, ora forse sì, ma ne devo fare di strada per fare come Alessia». Strade d’acqua che passano per gli 800 metri, un’altra gara che l’aspetta a Budapest.
L’ALLENATORE
Christian Minotti, campione di suo, la segue da quando aveva 7 anni: «Allenarla è bellissimo perché è una che ci crede, è una testarda» dice e si capisce che questa è una dote. Ha avuto qualche scoppola come quando non è stata convocata per Rio «ma non aveva fatto il tempo, troppa pressione al Sette Colli, ed è stato giusto così».
Christian credeva nel «sotto 16», ma «pensavo 15:57, 15:58» perciò il risultato della Quadarella lo ha «sbalordito». Ora la gara sarà olimpica: «E bisognerà lavorare ancora più duramente - dice Minotti - perché con l’oro in palio arriverà una concorrenza sempre maggiore. E poi finché c’è lei la vita è dura». Lei, ovviamente, è Katie Ledecky.
E i prossimo 800? «Direi la finale - sostiene Minotti - anche se è una gara più complicata, che chiede maggior velocità di base; ma state tranquilli che venderà cara la pelle». La miglior dote di Simona? «La determinazione». Anche Minotti ne ha. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero