«Non ci sono più, se mai ci fossero stati, i "presidenti di mano destrà", quelli che mettono mano al portafoglio per far andare avanti le...
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«I nostri impianti vanno ad acqua calda e cloro, se non ci sono i soldi per pagare le bollette le piscine chiudono, questo deve essere chiaro. Già con il 30-40% in meno di iscritti le bollette non si possono pagare più. E dei circa 2 miliardi che servono allo sport nel suo complesso, a noi servono tra i 300 e i 400 milioni, abbiamo fatto i conti. Poi ai grandi campioni come Pellegrini, Paltrinieri, Setterosa e Settebello ci pensiamo noi: è al resto che il governo deve pensare». «Le società sono il presidio per l'attività motoria e sportiva, e la riforma del governo -ribadisce Barelli- non tocca questo argomento, invito il governo a riflettere. Che poi vengano dal recovery fund o altro non importa, bisogna mettere mano al portafoglio: le società sono alla canna del gas. Noi forniamo un servizio al paese, e il paese ora deve ricordarsene: è arrivato il momento». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero