Calcio fino a Natale: emergenza e tour de force, 99 partite no stop. La paura degli allenatori

Calcio fino a Natale: emergenza e tour de force, 99 partite no stop. La paura degli allenatori
Tutto di un fiato, si riparte dopo la sosta per le Nazionali, fino alla prossima, quella di Natale. E le Nazionali, come accade sempre e in questo periodo ammalato dal Covid in...

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Tutto di un fiato, si riparte dopo la sosta per le Nazionali, fino alla prossima, quella di Natale. E le Nazionali, come accade sempre e in questo periodo ammalato dal Covid in particolar modo, lasciano strascichi e, alla vigilia della ripartenza, c’è chi alza la mano e denuncia. Voci nel cadono nel vuoto, che però vanno registrate. Il tecnico del Cagliari, Eusebio Di Francesco, ad esempio, ha definito certe partite «non condivisibili» (si ritrova Godin positivo, infatti), lo stesso ha fatto Simone Inzaghi, che è costretto, nella trasferta di Crotone, a fare a meno di Milinkovic («è normale che ci sia un po’ di malcontento, al rientro delle Nazionali, in molti sono stati colpiti. E’ una situazione anomala per tutti»), tornato positivo dalla trasferta con la Serbia. La voce più roboante arriva dall’Inghilterra, ed è quella di Jurgen Klopp, che fa la conta con i “casi” Covid (l’ultimo è Salah) e infortunati (non ha più difensori), e soprattutto sul numero di partite. «In questa stagione, con quattro settimane in meno e la stessa quantità di partite non credo sia possibile», l’allarme lanciato dall’allenatore tedesco. E Zidane, poi. «Temo per la salute dei calciatori».


DA NOI
E a proposito di numero di partite, l’Italia non si fa mancare nulla. Da qui al 23 dicembre, ultima giornata dell’anno, vedremo 99 gare. E non solo di serie A, che prevede sette giornate (si comincia oggi con la prima, che propone tre anticipi Crotone-Lazio, Juventus-Cagliari e Spezia Atalanta), più la Champions League, che vede impegnate Lazio, Juve, Inter e Atalanta, più l’Europa League, che ha come protagoniste Roma, Milan e Napoli. E non è finita: le big entreranno in gioco col nuovo anno, ma Cagliari, Parma, Verona, Bologna, Spezia, Udinese, Fiorentina, Torino, Genoa e Sampdoria intanto saranno impegnate nel quarto turno di Coppa Italia. L’ultimo di Champions terminerà il 9 dicembre, mentre quello di Europa League il 10. Sforzo enorme, insomma, soprattutto per le formazioni impegnate nelle coppe europee. Il conto finale, suddiviso in competizioni: 70 gare di campionato , 21 quelle di coppe europee, 8 di Coppa Italia. Il tutto in 32 giorni, (3 partite al giorno di media), chi ha le coppe gioca una partita ogni 3. Questo in condizioni normali può anche essere visto come un periodo intenso e allo stesso tempo affascinante, ma in queste condizioni non si sa a cosa si andrà incontro. Klopp sostiene provocatoriamente che basta essere in 11, ma sa bene che la situazione è e sarà sempre in bilico: i segnali di ripesa (dal Covid) sono evidenti, ma entro questo mese il virus non sparirà totalmente. La serie A ha superato già i cento casi e molti allenatori, vedi Fonseca domani contro il Parma, è costretto a lavorare e giocare in piena emergenza. E andare in campo ogni tre giorni (ci sono anche due turni infrasettimanali, 16 e 23 dicembre) non aiuta. Di solito questa è la fase decisiva sia per i campionati sia per le coppe: si decide più o meno la griglia scudetto e le pretendenti credibili per la Champions e in Europa le squadre che dovranno giocare ottavi e sedicesimi delle coppe. 
QUALITÀ

Al di là del contorno allarmante e per le nostre abitudini, deprimente, qualche bella partita inevitabilmente la vedremo. La Roma, ad esempio, andrà a giocare a Napoli domenica prossima e si presume possa essere un match da primato, da vertice della classifica. Il 6 dicembre, il primo derby di Pirlo, da allenatore. Sempre la Juve di Pirlo, il 16 dicembre, riceverà in casa l’Atalanta, che quattro giorni dopo ospiterà la Roma. Si chiude, il 23, con il big match tra Milan e Lazio. Per non parlare poi delle sfide di Champions (meno affascinanti quelle di Europa League), che ci dovranno dire se l’Atalanta stessa ripeterà l’impresa dello scorso anno di andarsi a giocare gli ottavi. Se l’Inter, almeno quest’anno, non dovrà retrocedere in Europa League. Quesiti, responsi, spettacolo. E fatica, tanta fatica Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero