Nibali e Roglic alla resa dei conti sul Mortirolo

Nibali e Roglic alla resa dei conti sul Mortirolo
Il riposo è finito e il Giro riparte ancora sotto il segno del mal tempo. È la settimana decisiva, con il calcolatore Roglic che dovrà fare i conti con il...

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Il riposo è finito e il Giro riparte ancora sotto il segno del mal tempo. È la settimana decisiva, con il calcolatore Roglic che dovrà fare i conti con il passionale Nibali e lo scalatore Carapaz, in una corsa dove il nome del vincitore verrà scritto domenica a Verona. Per il momento Carapaz è il leader, seguito da Roglic, Nibali e Majka. Più attardati Mollema, con Polanc e Yates. Si riparte con la tappa regina, la più dura e la più attesa. Orfana del Gavia, tolto per ragioni di sicurezza, la frazione numero 16, da Lovere a Ponte di Legno, regalerà sicuramente grandi emozioni. Ci sarà il Cevo, l’Aprica, poi il Mortirolo, la montagna di Pantani, e si arriverà a Ponte di Legno, dopo 194 chilometri di passione. Al termine di questa tappa solo i più forti saranno ancora in piedi. Nibali e Carapaz parlano e si raccontano nel giorno di riposo, mentre il glaciale Roglic preferisce il silenzio. «So qual’è il mio valore e non devo dimostrare niente a nessuno - ha detto Nibali durante la conferenza di ieri - Non voglio sbilanciarmi ma penso di poter far bene». 


L’ASCESA
Il siciliano racconta la tappa di oggi con l’infinita ascesa al Mortirolo. «Il Gavia toglie qualcosa alla tappa, ma il Mortirolo sarà impressionante. È una salita infinita, però sarà l’insieme delle tappe a fare la differenza nelle gambe». Nibali, il Mortirolo lo conosce bene, avendolo affrontato tre volte. Nel 2008 la prima, nel 2010 arrivò in cima davanti a Ivan Basso e nel 2017 lo scalò a inizio tappa, ma dal versante di Edolo che è meno duro. 

LA CRONO FINALE
Non ha una tattica precisa Vincenzo e sa che nella cronometro finale Roglic sarà il favorito. «Ancora non so se darò un colpo forte un giorno o proverò a rosicchiare secondi in tutte le tappe. Bisogna vedere anche come si comporteranno gli avversari e io non sottovaluto nessuno». Roglic si difende in salita e va forte a crono ma questa settimana si gioca ad alta quota; e qui Carapaz è lo scalatore più forte che vede nell’italiano l’avversario da temere. «So che Nibali è forte e lo ha dimostrato. Di certo lo avrò spesso dietro di me». L’ecuadoriano in maglia rosa si augura, comunque, di «poter dare spettacolo per l’orgoglio di tutto il mio Paese che mi sta seguendo». Tanti sono ancora gli uomini che possono stupire oggi. Tra questi ci sono ancora Yates, che si sta riprendendo, e Lopez, che ha la squadra forte e in salita rende bene. E poi Majka che non vuole cedere e Landa, capitano di riserva in aiuto a Carapaz, che potrebbe non rispettare gli ordini di scuderia e tentare un assolo. 

Si parte con la scalata del Cevo che ha pendenza media del 5,9%, per proseguire con l’Aprica lunga 13 chilometri ma con pendenza più dolce. Il Mortirolo sarà di 11,9 chilometri e con pendenze fino all’11%. Qui, il Pirata Pantani, il 4 giugno del 1994, divenne un mito. Domani, invece, sarà la volta della Commezzadura-Anterselva di 181 chilometri con arrivo in salita. Giovedì torneranno in primo piano i velocisti con la Valdaora -Santa Maria di Sala. Venerdì tappa breve e cattiva, con 151 chilometri da Treviso a San Martino di Castrozza e arrivo in salita. La penultima tappa da Feltre a Monte Avena, sarà un autentico inferno con 193,9 chilometri e 5 gpm. Domenica gran finale a Verona con la crono di 17 chilometri. 

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Il Messaggero