Lombardia, Nibali: «Il prossimo anno voglio anche classiche e mondiale»

Lombardia, Nibali: «Il prossimo anno voglio anche classiche e mondiale»
Lo Squalo dello Stretto, Vincenzo Nibali, ha centrato il suo obiettivo finale in una stagione dove è stato protagonista con il terzo posto al Giro d'Italia e il...

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Lo Squalo dello Stretto, Vincenzo Nibali, ha centrato il suo obiettivo finale in una stagione dove è stato protagonista con il terzo posto al Giro d'Italia e il secondo alla Vuelta di Spagna dove si è scontrato con il britannico Froome. Per il siciliano vincere oggi il suo secondo Giro di Lombardia aveva un'importanza particolare perché su queste strade si allena spesso durante l'anno e con questa vittoria, dopo quella del 2015, voleva ringraziare la sua squadra, il Bahrein-Merida.


«E' stata una vittoria importante per me perché ho percorso tante volte queste strade e le salite ormai le conosco bene e non volevo sbagliare - ha commentato il campione messinese - Dopo tanti piazzamenti importanti volevo chiudere con una vittoria in particolare per la mia squadra. Mi è dispiaciuto che nel finale sono mancati Pellizzotti e Gasparotto e così abbiamo giocato da attendisti con uno straordinario Visconti e mio fratello Antonio». Nibali sapeva già che oggi sarebbe stato uno dei corridori più controllati e ha deciso di non prendere parte alla Milano-Torino per concentrarsi e risparmiare le forze. «Sapevo che sarebbe stata una corsa difficile e in tanti hanno provato a chiudere su di me, come ad esempio Quintana e Uran. Stavo veramente bene e ho giocato la mia carta nel modo migliore». 

Il messinese ha fatto il suo ingresso a Como in mezzo a due ali di gente alla quale ha chiesto di acclamarlo e ha ringraziando disegnando con le mani il numero 50, che simboleggiava la sua cinquantesima vittoria in carriera. «Il pubblico è stato straordinario, in tanti hanno urlato il mio nome in particolare sul Sormano e Ghisallo e poi a San Fermo è stato un momento magico, veramente indescrivibile». Una vittoria più bella, quella di oggi, perché partire da favorito non è mai facile e ottenere il massimo nel proprio Paese ha sempre un sapore speciale. «Non era una sorpresa per nessuno, ero il favorito ed era più difficile. Rispetto a due anni fa mi sentivo molto meglio e sono stato molto bravo a calcolare i tempi giusti per muovermi. Avevo visto che appena mi ero mosso per due volte subito c'è stata una reazione nel gruppo e ho capito che dovevo inventarmi qualcosa per non essere chiuso». In pochi istanti Nibali ha messo a punto la sua strategia vincente aspettando e attaccando in un modo diverso rispetto al 2015. «Ho capito che dovevo aspettare a farmi sfilare dagli attaccanti e giocarmi la carta vincente nella seconda parte della salita finale e poi guadagnare in discesa e dare il tutto per tutto nella discesa del Civiglio. Due anni fa non conoscevo questa discesa; l'ho fatta molte volte negli ultimi due anni e non ho sbagliato neanche una curva, con Thibaut che ha perso terreno e io ho guadagnato in pianura e il resto è venuto da solo».


Ancora una volta l'italiano e il francese si sono sfidati in una corsa: era accaduto pochi giorni fa al Tre Valli Varesine,  Pinot aveva chiuso al secondo posto in volata davanti al siciliano e oggi il corridore della FDJ ha fatto di tutto per vincere davanti a Nibali. «Thibaut mi ha battuto al Tre Valli Varesine anche se non è riuscito a vincere perché lui è arrivato secondo e io terzo. E' un corridore che è cresciuto molto negli ultimi anni e in un arrivo in volata ha forza e per me poteva essere un avversario pericoloso e ho capito che dovevo staccarlo prima». Il 2018 potrebbe essere un anno diverso per Nibali: vorrebbe puntare alle classiche e al mondiale e non ai grandi giri. «Lo scorso anno sono mancato alle classiche e mi sono mancate come corridore. Iniziare una stagione al massimo della forma è più difficile che a fine stagione. Questa condizione fisica e mentale è arrivata grazie alla continuità della Vuelta e per me questo è stato molto importante per concentrarmi». Al momento è difficile stabilire come impostare una nuova stagione in particolare perché non sono stati ancora presentati i percorsi dei tre grandi giri, già vinti dal campione siciliano e nella testa di questo grande campione potrebbe arrivare il momento di pensare alle corse di un giorno. «Ho già accarezzato la Liegi-Bastogne-Liegi che è una corsa che mi piace molto e vorrei conquistarla anche se non è semplice e poi c'è il mondiale. So che ci sono tanti corridori forti in questo tipo di corse come Alaphilippe e non sarà facile. Per ora penso a questo successo e alla fine della stagione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero