NBA, Fontecchio segna 27 punti contro Dallas: career high per l'azzurro nella Lega americana

Record personale per l'azzurro da quando è in NBA

Simone Fontecchio
Continuano a stupire le prestazioni di Simone Fontecchio nella Lega più prestigiosa del mondo. Nella notte NBA del 10 marzo il cestista azzurro ha ottenuto il suo...

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Continuano a stupire le prestazioni di Simone Fontecchio nella Lega più prestigiosa del mondo. Nella notte NBA del 10 marzo il cestista azzurro ha ottenuto il suo massimo in carriera da quando è negli Stati Uniti. Nella partita tra Detroit Pistons e Dallas Mavericks Fontecchio ha toccato quota 27 punti (career high), un traguardo molto prestigioso che aumenta notevolmente il suo status all'interno della Lega e della sua nuova franchigia. 

Il suo bottino non è bastato ai Pistons per vincere la partita. Hanno avuto la meglio i Mavericks di Luka Doncic che hanno chiuso la gara sul punteggio di 142 a 124. Decisivo lo sloveno con 39 punti, 10 assist e 10 rimbalzi. Fontecchio, però, non ha sfigurato, anzi. Simone ne ha messi a referto 27 in 32 minuti giocati, conditi da 2 assist e 4 rimbalzi. 9/13 al tiro e 4/5 da tre punti. Spesso accoppiato con Doncic, è riuscito a tenere botta, anche grazie alla sua stazza imponente. 

Le dichirazioni di Fontecchio dopo il suo career high

«Ho provato a fare del mio meglio ma ha continuato a battermi, step back dopo step back e a quel punto diventa dura. Dobbiamo lavorare meglio come collettivo in difesa. Non so quante opportunità di and-one gli avversari abbiano avuto stasera. La cosa positiva è che abbiamo continuato a giocare e siamo rimasti in partita. Segnare è bello ma avrei voluto vincere la seconda gara di fila. Nel match precedente non ero stato altrettanto efficiente, ma ho fatto di tutto per aiutare la squadra. Non capiterà sempre di segnare 10 canestri».

La stagione di Simone Fontecchio 

Si tratta della quinta partita stagionale da 20 o più punti per il cestista italiano (tra Utah e Detroit) che in questo suo secondo anno in NBA ha già acquisito una maturità importante. L'anno scorso era un rookie, nonostante non sia più giovanissimo. Quest'anno è già più consapevole e le sue prestazioni ne sono la prova. Fino a febbraio ha vestito la maglia degli Utha Jazz, rivelandosi un ottimo sesto uomo e spesso prezioso anche in quintetto. Nel periodo delle trade è passato ai Pistons, diventando ancora più centrale nei meccanismi di squadra. 

In stagione viaggia a una media di 10.1 punti (l'anno scorso aveva chiuso con 6.3). Sta tirando col 40% da tre punti (la sua specialità) e col 45.8 dal campo. Ha una media di 24.2 minuti giocati e da quando veste la maglia dei Pistons ha già collezionato 12 presenze. I suoi margini di crescita sono ancora ampi, se pur sia ormai quasi impossibile per Detroit accedere ai playoff (ultimo posto nella Eastern conference).

 

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Il Messaggero