Nba, domani notte scattano le Finali di Conference, che sfida Curry-Harden

Nba, domani notte scattano le Finali di Conference, che sfida Curry-Harden
In fondo sono arrivati i migliori: il campo, ora, dovrà dire chi di loro si sfiderà per l'anello di campione Nba. Nella notte italiana tra domani e mercoledì scattano le...

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In fondo sono arrivati i migliori: il campo, ora, dovrà dire chi di loro si sfiderà per l'anello di campione Nba. Nella notte italiana tra domani e mercoledì scattano le finali di Conference. Est e Ovest eleggono le proprie regine. Ma “l'elezione” sarà presumibilmente lunga e faticosa. Penultimo atto di playoff mediamente combattuti come non li si vedeva da anni, le finali di Eastern e Western Conference metteranno di fronte, senza sorprese, le squadre che più di tutte hanno meritato di trovarsi lì. Se la battaglia ad Ovest sarà soprattutto tra due uomini, l'Mvp Stephen Curry e l'uomo che l'ha insidiato per il riconoscimento fino alla fine James Harden, quella a Est è quasi filosofica: il collettivo Hawks contro l'uomo, il Prescelto, LeBron James.


Il sipario si alzerà prima di tutto sulla sfida della Western (diretta tv su Sky Sport nella notte tra domani e mercoledì, alle 3). I Rockets sono stati gli ultimi a staccare il pass per la finale, dopo aver ribaltato l'esito della semifinale contro gli eterni incompiuti Clippers di Chris Paul. Harden, in gara7, ha messo sul piatto sul 31 punti, tanto per lanciare un messaggio a Curry, che nel frattempo veniva incensato da mezzo mondo per le sue ultime due magie: un assist per Bogut con la palla che passa non si sa dove tra le canotte di Memphis e il tiro dalla propria metà campo scoccato sul filo del cronometro che si infila dritto dritto nel cotone del canestro dei malcapitati Grizzlies. Curry contro Harden ma non solo. Steph può contare sull'appoggio dell'altro “Splash Brother” Klay Thompson, dell'utilissimo Draymond Green, sulla presenza sotto canestro di Bogut e sull'esperienza dei veterani Barbosa e Iguodala. I Rockets, dal canto loro, rilanciano con un Dwight Howard che, dopo l'infortunio, si è inserito alla perfezione nel sistema di gioco e con un Josh Smith che è diventato la vera arma in più di questa squadra, uscendo dalla panchina. Una copia del giocatore che dominava ad Atlanta, più che di quello pericolosamente sbiadito di Detroit.

La notte successiva (diretta tv su Sky Sport alle 2-30) toccherà alla prima dei Cavs sul parquet di Atlanta. Qui il discorso è completamente diverso, la massima espressione della dicotomia gioco di squadra-giocate dei singoli. Gli Hawks in versione playoff non sono stati sempre, fin qui, quelli della regular season. Ma se il collettivo di Budenholzer saprà essere se stesso per Cleveland saranno guai. Sempre che LeBron non abbia deciso di mettersi in modalità “un uomo solo al comando”. Cosa che dipenderà molto anche dal recupero di Kyrie Irving, imprescindibile per i Cavs dopo il brutto infortunio che ha tolto dalla contesa Kevin Love. Ma anche gli Hawks la loro assenza pesante ce l'hanno: un difensore come Sefolosha, in questa serie, sarebbe servito come il pane. Le variabili sono tante: le percentuali da tre di Korver, il duello tra i lunghi, i punti che usciranno dalle mani di Shumpert e Jr Smith.


Tanti uomini, tante storie, tante variabili. La palla a due, intanto, sta per essere scodellata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero