Da Israele Giampiero Ventura lancia la 'suà Italia: «Sono stato io a fare paragoni con l'Italia degli Europei, ma da ora voglio chiarire una cosa: basta con...
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Mister Ventura si dice « non preoccupato» e anche Gianluigi Buffon al suo fianco si mostra disteso: «nelle amichevoli la tradizione degli azzurri - spiega - non è delle migliori. Ma nelle partite che contano, come domani, dobbiamo trovare gli ingredienti giusti». Ventura dice anche di non conoscere bene Israele: «l'allenatore è nuovo ed ha fatto per ora una sola partita». Dice però di «conoscere alcuni dei giocatori della nazionale. Hanno qualità. Ma quello che conta è la squadra. E noi come squadra siamo abituati a fare cose difficili». Buffon non si tira indietro davanti ad una domanda se, da capitano di lungo corso, Ventura sia l'allenatore migliore che abbia avuto. «Sicuramente è tra i migliori, ma posso aggiungere che è arrivato al momento giusto e l'impronta che ha dato alle sue squadre è sotto gli occhi di tutti». E se Buffon in chiusura torna a definire «un gesto tra i più vili quello di fischiare un inno di una squadra avversaria come è accaduto a Bari», mister Ventura in apertura sceglie di ricordare la scomparsa di Nenè, avvenuta, dice, negli stessi giorni dell'anniversario della morte di Giacinto Facchetti e Gaetano Scirea. «È - confessa - una giornata triste». Domani sera ci sarà Israele: comincia l'avventura italiana ai Mondiali.
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Il Messaggero