Nazionale, siamo rimasti a novembre e al flop mondiale

Di Biagio
L'Italia è ancora quella del flop mondiale. E non c’è da sorprendersi. In panchina c’è il traghettatore Di Biagio e in campo 6 titolari che...

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L'Italia è ancora quella del flop mondiale. E non c’è da sorprendersi. In panchina c’è il traghettatore Di Biagio e in campo 6 titolari che parteciparono alla figuraccia storica del 13 novembre a San Siro contro la Svezia. Non basta l’approccio della ripresa, coraggioso e intraprendente, per sostenere che la strada sia quella giusta. L’Argentina, senza Messi e Aguero (in tribuna) e anche senza Dybala e Icardi (a casa), vince 2 a 0, segnando con Banega e Lanzini proprio nel secondo tempo, cioè quando gli azzurri sono almeno efficaci. Anche a Manchester, però, fanno cilecca. E’ il 3° match di fila: l’ultima rete è quella di Candreva, il 9 ottobre a Scutari contro l’Albania. Il ct ad interim, del resto, si può inventare poco nella notte del debutto sulla panchina della Nazionale. Sceglie il 4-3-3 e gli interpreti che ritiene ideali per il suo sistema di gioco. Il centravanti è Immobile, capocannoniere del campionato, e quindi merita la conferma. Ma, pur essendo già arrivato a 34 gol stagionali, non fa centro in azzurro dal 5 settembre, a Reggio Emilia contro Israele. Non si può discutere nemmeno il tentativo fatto con il ventenne Chiesa, titolare ed esordiente della serata (con Cutrone, dentro nel finale): è giusto provare i giovani. Davanti, però, non c’è chi lascia il segno: nessuna conclusione nello specchio della porta fino all’intervallo. Meglio la ripresa, affrontata con più partecipazione e meno timidezza. Il nostro calcio, da tempo, cerca leader e campioni. E non li trova. La scelta, guardando proprio la Selecciòn di Sampaoli, è minima. Jorginho e Verratti, all’esame in coppia, pensano più ai movimenti che alle giocate. Devono trovare la sintonia tra loro e con i compagni. Bisogna insistere. Non c’è altro dietro di loro. E accettare anche gli errori, perché questa oggi è l’Italia. E chissà per quanto.
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Il Messaggero